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Petrarca, Francesco - Rime sparse » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 103v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


morto, per li cui preghi Icaro finalmente fu assunto in cielo et cangiato in Boete, et insieme
con lui il cane, che si chiama Assirio. Egli è cosa possibile che, essendo nell'ottava sphera
molte imagini figurate con un certo disegno di stelle dagli antichi astrologi, che alcune
di queste per consolatione dei posteri dopo Icaro fossero nomate dal nome d'Icaro et
dal suo cane. Ma io non credo che questo Icaro fosse quello che fu figliuolo d'Oebalo
et padre di Penelope.
Erigone figli-
uola d'Icaro.
Erigone fu figliuola d'Icaro, come afferma Lattantio et
Servio; della quale essendosi inamorato Baccho (secondo che dice Ovi-
dio), da lui cangiato in uva fu impregnata. Costei nondimeno, sì come
vuol Servio, essendo stata guidata dal cane nella Marathonia selva
et havendo ritrovato il padre morto, et piantolo lungamente, final-
mente non potendo più sopportare il dolore sé stessa con un laccio ap-
pese; ma o per lo soverchio peso del corpo, o per la debilità della fune o del ramo, avenne
ch'ella cadè in terra, a compassione della quale mossi gli dei la trasferirono tra le stelle,
et nel zodiaco la fecero quel segno che hora chiamamo Vergine. Nondimeno in processo
di tempo turbando (secondo Lattantio) l'ombra di lei tutto quel paese, per mitigare la
sua ira fu ritrovato che si formasse una imagine di cera et si sospendesse su quell'istesso
albero, et dai pastori et da' cani facevano celebrare quel solenne giorno. Onde
Virgilio disse:
Et l'imagine tua su l'alto pino
Sospendon, per sacrar festivo il giorno.

Ma Servio dice altrimenti, percioché vuole che dopo alquanto tempo essendo mandata
una infermità agli Atheniesi, tale che ancho le vergini guidate da certo istrano furore
s'appiccavano, et dall'oracolo essendogli risposto che quella peste non si poteva acqueta-
re se non ritrovassero i corpi d'Erigone et Icaro, i quali lungamente furono ricercati,
ma non si potendo ritrovare, gli Atheniesi per mostrare la loro divotione, quasi che vo-
lessero mostrare ricercarli ancho in altro elemento, legavano delle funi agli alberi, alle
quali tenendosi gli huomini con le mani in aere qua et là si movevano et aggiravano,
come quasi se volessero cercare i loro corpi per l'aria. Ma perché molti cadevano, trova-
rono delle imagini a sua simiglianza, et in vece loro movevano quelle sospese. On-
de furono chiamate Oscille, percioché movevano le faccie; et in quel modo fu purgata la
peste. Ch'ella poi fosse ingannata et impregnata da Baccho in forma d'uva, credo che
fosse detto perché fu cosa possibile ch'ella mangiando dell'uva divenisse ebbra.
Hiptima figli-
uola d'Icaro.


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