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Biblia, 2 Cor » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 105v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


un'orsa. Arcade poi essendo già grandicello volse amazzar quella da lui non conosciu-
ta, et che veniva a ritrovarlo; ma ella piena di paura (come dice Theodontio) se ne fug-
gì nel tempio di Giove, le porte del quale stavano sempre aperte; né per ciò fiera né uc-
cello alcuno v'entrava. Nondimeno ancho Arcade la seguì; per la qual cosa gli habitatori
volendoli amazzar tutti due, fu vietato da Giove, che medesimamente tramutò Arcade in
Orso, et amendue gli tolse in cielo et gli pose d'intorno il Polo Artico. Et Calisto viene
detta l'Orsa Minore, et Arcade la Maggiore. Ma Giunone, turbata che la concubina con
il figliuolo fosse raccolta in cielo, andò da Theti sua gran nutrice, et la pregò che non la-
sciasse lavar quest'orsa secondo l'usanza dell'altre stelle nell'onde sue. Il che le promisse
Theti di fare, et fino al dì d'oggi l'osserva. Sotto questa fittione v'è per lo più nascosta l'histo-
ria. Percioché, vinto Licaone da Giove, la figliuola Calisto fuggì dalle vergine sacre a
Pan Liceo, et con queste havendo fatto voto di verginità perpetua, avenne che Giove in-
tendendo della sua bellezza s'inamorò di lei et gli venne disio d'haverla. Et essendosi vesti-
to in habito di quelle vergini, di notte segretamente andò a lei, et con diverse persuasio-
ni havendola condotta al suo volere le tolse la verginità et la impregnò. Finalmente nel
tempo del partorire scoprendosi il peccato di Calisto, incontanente con grandissima sua
vergogna (non havendo ardire l'altre vergini sacre per tema di Giove proceder più ol-
tre contra lei) insieme col figliuolo fu cacciata dal monastero; la quale per la vergogna se-
gretamente se n'andò ne' boschi, et ivi lungamente stette nascosta. Ma essendo cresciuto il
figliuolo, et divenuto animoso, né potendo sopportare lo star sotto la madre, la volle amaz-
zare; di che percossa dalla tema, lasciando le selve andò a ritrovar Giove, che la ritornò
in gratia del figliuolo, et le concesse che potesse ritornare nel reame paterno; et così v'an-
dò. Là onde havendo il ferocissimo giovane Arcade sotto l'ubbidienza sua ridotto i Pe-
lasghi, quelli dal suo nome chiamò Arcadi. Ma gli Arcadi, che istimavano Calisto per
essere stata tanto nascosta esser morta, la chiamarono Orsa, percioché l'Orso (come dico-
no i Phisiologi) sta dormendo una certa parte dell'anno nelle caverne; indi dal nome del-
la madre chiamarono ancho il figliuolo Orso. I quali amendue in gratia d'Arcade i Poe-
ti dissero che furono trasportati in cielo; et di cani, in quelli lochi dove posero questi,
molto per inanzi dagli Egittii figurati, gli fecero Orsi. Che poi da Theti nodrice di
Giunone non sia lasciata lavare nell'Oceano, ciò è stato tratto dalla elevatio-
ne del Polo; il quale nel nostro paese di maniera è elevato, et queste stelle di
maniera a lui sono propinque, che per lo girar del cielo, sì come l'altre che nel
tramontar paiono bagnarsi nell'Oceano, in quello non ponno attuffarsi, anzi le
veggiamo d'intorno l'intiero Polo col loro girare. Scrive Eusebio che que-
sto Arcade soggiogò i Pelasghi negli anni del mondo tremillesettecen-
to et otto.
Ionio figliuolo d'Arca-
de, che generò Nicostrata.


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