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Phaedrus » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 110v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Troiano et assediarono Ilione, mandando il tutto a ferro et foco, et molte volte amazzan-
do i suoi figliuoli legitimi et naturali, et i Re venuti in aiuto di quello. Et finalmente vide
Hettore morto et strascinato [o] dalla carretta d'Achille d'intorno la cittade; onde per riha-
ver il corpo di lui, dice Homero circa il fine della Iliade ch'egli con la guida di Mercu-
rio se n'andò di notte in ginocchione a pregar Achille che gli lo restituisse. Benché Servio
dica molto diversamente, percioché narra che di notte Priamo andò al padiglione d'Achil-
le et il trovò adormentato, di sorte che l'havrebbe potuto amazzare; nondimeno più to-
sto il volle svegliare et pregare, di che hebbe il suo intento, et da Achille fu accompagna-
to fino a Troia. Ma questo è stato tacciuto da Homero accioché egli, ch'era tromba delle
lodi d'Achille, non fosse tenuto recitatore delle sue vergogne. Oltre ciò vide Priamo il Pal-
ladio levato, i cavalli di Rheso menati via, Troilo et Paris amazzati; ultimamente esser
presa Troia, menate via le figliuole prigione, arder tutti gli edifici, et nel proprio suo grem-
bo essere passato con un coltello l'infelice figliuolo, et egli insieme. Nondimeno Servio di-
ce esser varie le openioni della morte di Priamo, perché altri dicono che nel palazzo fu
preso da Pirro et condotto alla sepoltura d'Achille, et ivi scanato; indi levatogli il capo dal
busto essere stato posto in cima d'una lancia et portato d'intorno la città. Altri vogliono
che fosse morto d'inanzi l'altare di Giove Herceo, sì come habbiamo detto; il che pare che
ancho Virgilio voglia. Hebbe costui, sì come egli istesso narra ad Achille nell'ultimo li-
bro della Iliade, tra maschi et femine cinquanta figliuoli, de' quali dice che diecenove n'
hebbe dalla moglie, et gli altri da altre donne sue concubine.
Creusa, prima figliuo-
la di Priamo et moglie d'Enea.
Creusa fu figliuola di Priamo et Hecuba, come dimostra Servio,
et fu moglie d'Enea, sì come per Virgilio è palese; et di lui partorì un
figliuolo, Ascanio. Dice Virgilio che costei fu perduta da Enea nel fug-
gir ch'egli fece col padre et col figliuolo della ruina di Troia; ma al-
cuni vogliono ch'egli, per lo patto fatto con Greci di non lasciar vi-
va persona che fosse del ceppo di Priamo, l'amazzasse. Il che pare
che assai cautamente habbia toccato Virgilio dove descrive Enea che la ricerca, et indu-
ce l'ombra di lei a così parlare et dire:
Di Dardano non io, et de la dea
Venere nora vedrò mai le stanze
Dei Mirmidoni, et Dolopi superbi;
Né sarò mai di greche donne serva.
Ma la gran madre degli dei mi tiene
Rinchiusa in queste stanze, e in questi lochi.

Et così viene ad essere manifesto, poscia ch'ella dice non essere stata presa da nessuno ma es-
sere ritenuta dalla madre dei dei, che è la Terra, ivi esser rimasta morta et sotterrata.
Cassandra, seconda
figliuola di Priamo.


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