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Menexenus » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 114r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Chaone come dice Servio fu figliuolo di Priamo; ma di qual
madre non lo dice. Appresso narra ch'egli inavertentemente fu a caccia
da Heleno amazzato, et per ciò, quasi in consolatione del perduto fra-
tello, quella parte di reame che da Pirro fu conceduta ad Heleno dall'
istesso Heleno fu detta Chaonia.
Troilo, duodecimo figliuolo di Priamo.
Troilo fu figliuolo del re Priamo et di Hecuba, come senz'altro
testimonio è assai palese. Questi ancho giovanetto hebbe ardire pigliar
battaglia contra Achille, et da lui fu morto, come chiaramente si ve-
de in Virgilio dove dice:
Da l'altra parte Troilo fuggendo
L'infelice garzon perduto ha l'arme.

Deiphebo, terzode-
cimo figliuolo di Priamo.
Deiphebo fu figliuolo di Priamo et Hecuba; il quale essendo-
si molto bene adoprato contra gl'inimici, quando istimava esser securo
alhora morì. Percioché tra il tumulto del preso Ilione dormendo con
Helena, la quale dopo la morte di Paris havea tolto per moglie, per inganni di quella fu
morto et crudelmente stracciato, sì come in Virgilio riferisce Enea, il quale descrive lui
nell'Inferno c'havea i segnali delle ferite, dicendo:
Indi di Priamo, et d'Hecuba il figliuolo
Deiphebo tutto lacerato il corpo.

Et così va dietro per molti versi.
Polidoro, quartodecimo figliuolo di Priamo.
Ritrovo che Priamo hebbe due figliuoli chiamati col nome di
Polidoro, percioché Euripide nella Tragedia intitolata Polidoro chia-
ramente afferma ch'uno ne nacque d'Hecuba, et Homero nella Iliade
dice che l'altro fu partorito da Laothoe figliuola d'Altao, et amazzato
in guerra da Achille. Noi adunque diremmo del primo. Fu questi adunque figliuolo di
Priamo et Hecuba, il quale (secondo Euripide) fu mandato da Priamo, per rispetto d'ogni
cosa che potesse occorrere ai figliuoli, con grandissima quantità d'oro a Polinnestore Re
di Thracia, antichissimo suo amico et genero, accioché da lui fosse conservato, insieme col the-
soro. Ma veggendo Polinestore che la fortuna incominciava cangiar la faccia verso Greci et di-
mostrarsi a loro più benigna, anch'egli si mutò d'animo; et divenuto ingordo dell'oro assa-
lì Polidoro che su per lo lito se n'andava a diporto et amazzò quello, che indarno si racco-
mandava a lui, et dandogli sepoltura nell'arena di quel lito; sopra il cui corpo nacquero dei
virgulti che sogliono nascere vicino al mare. Questo si descrive da Virg. dove dice:
Questo è quel Polidor, che fu mandato
In Thracia già con gran numero d'oro.

Et indi continua per molti versi, ne' quali ancho narra qualmente alcuni di questi vir-
gulti per caso furono tagliati da Enea, et da quelli n'uscì il sangue, et poi parole che l'avi-
sarono che d'ivi si partisse et fuggisse altrove. Di quest'ultima parte non v'è


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