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Plautus, Titus Maccius - Curculio » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 115r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Costui nacque molto prima che la guerra Troiana, et morì poco inanzi il principio di
quella. Del quale Ovidio recita tal favola. Costui havea in odio la città et volentieri habi-
tava ne' boschi et campi. Avenne un giorno ch'egli vide la donzella Hesperie che si petti-
nava i capelli et si gli asciugava, di che s'inamorò fortemente; ma veggendo Hesperie ch'
egli s'accostava a lei, si diede a fuggire. Ma questi tuttavia seguendola, occorse che la don-
zella fuggendo per un prato fu ferita da un serpe che tra l'herbe stava nascosto, et per
ciò se ne morì. Là onde il giovane fu da così fiero dolore assalito che gli venne disio di non
più vivere, et da un scoglio ivi vicino si gittò in mare. Del quale havendo compassione The-
ti il cangiò in un Mergo, che alhora non havea tal nome. Nondimeno egli tuttavia sprez-
zando la vita, mentre spesso s'attuffava nell'onde per morir, da tal smergare si acquistò
il nome di Mergo. Costui fu lungamente da Priamo et dai figliuoli pianto et drizzato-
gli un sepolcro, percioché s'egli lungamente fosse vissuto non sarebbe di forza stato tenu-
to inferiore ad Hettore. Theodontio dice che fu converso in Mergo perché vivo si at-
tuffò sotto, et dall'acque fu ritornato in alto morto. Ma io tengo essersi creduto et detto
che si cangiasse in Mergo perché quelli che non sanno nuotare, se caggiono in acqua, pri-
ma che moiano s'attuffano et spesse volte ritornano di sopra, a guisa del Mergo. Overo,
che forse avenne in tal modo che, essendo Esaco caduto nell'acqua et rimasto al fondo, il
Mergo il quale prima di lui era nell'acque entrato, alhora uscendo d'ivi volò via. Et di
qui fu detto Esaco essere cangiato in Mergo.
Antipho decimot-
tavo et Iso decimonono figliuoli di Priamo.
Antipho et Iso furono figliuoli di Priamo, ma Antipho nac-
que d'Hecuba et Iso naturale, sì come si vede per auttorità d'Home-
ro; il quale nella Iliade così dice di tutti due:
Quelli andò dunque, per donar la morte
Ad Iso, e Antipho, ch'erano figliuoli
Di Priamo Re; ma l'un bastardo, et l'altro
Ligitimo di lor; et erano ambi
S'una carretta; ma il bastardo i freni
Reggeva, e Antipo si sedeva in quella.

Onde si vede ch'Iso era bastardo, il qual reggeva le briglie. Nondimeno tutti due que-
sti, sì come erano insieme, da Agamennone nella battaglia in un tempo medesimo furono
amazzati; et per ciò gli ho messi insieme.
Teucro, ventesimo
figliuolo di Priamo.
Come Teucro, afferma Barlaam, fu figlio di Priamo et di Antido-
na Nimpha. Né costui è quello dal quale i Troiani si chiamano Teu-
cri, percioché quegli fu molto più antico, et figliuolo di Scamandro Cre-
tese; il quale per la caristia delle biade lasciata Candia venne in Phri-
gia, et regnò con Dardano et Erittonio. Tuttavia Barlaam


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