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Orpheus - Fragmenta » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 126v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Nereo Dio marino, attento che il mare è amaro; di che per dimostrare ch'ella sia con-
giunta a perpetuo marito, di lui la fanno moglie. È poi chiamata figliuola dell'Oceano
percioché dall'acqua dell'Oceano scaldata dal Sole nasce l'amarezza, la quale poscia s'u-
nisce col mare Mediterraneo, dove è detto Nereo.
Il vecchio Proteo ottavo figliuolo dell'Oceano,
che generò Melantode et Idothea.
Proteo marino Iddio, et come dicono famoso indovino (secon-
do Theodontio) fu figliuolo dell'Oceano et di Theti. Che poi fosse
indovino, Virgilio dopo Homero nella Georgica il dimostra, dicendo:
Sta nel Carpatio gorgo di Nettuno,
Il ceruleo Proteo, che nel mare,
Va discorrendo sopra una carretta,
Guidata da cavalli, c'han due piedi.

Et poco da poi continuando dice:
Tutte le cose l'indovin dice.
Che furono, che sono, et che saranno,
Così ha voluto il gran Nettuno, a cui
Pasce gli armenti, e i sozzi buoi marini.

Dice Homero che costui fu ricercato da Menelao, che ritornava dalla ruina di Troia,
a renderli ragione di quello che fosse avenuto dei suoi compagni rotti in mare; onde
a forza gli lo disse. Così ancho Virgilio narra che medesimamente fu interrogato da
Aristeo della ristauratione delle Api. Nondimeno Menelao fu instrutto da Idothea figli-
uola di Proteo, dove Aristeo fu ammaestrato di quello che havesse a fare dalla madre
Climene. Indi Homero dice che, essendo sforzato a rispondere alle interrogationi, si can-
gia in varie forme per vedere se puote esser lasciato; il che dimostra ancho Verg. dove dice:
Subito fassi un horrido cigniale,
Pieno di squame, et hor fulvo Leone.
Et talhor viene in così liquide acque,
Una tigre crudele, et un dragone,
Hor foco, che fuor manda ardenti fiamme
Che par, ch'uscito sia fuor de' legami.

Dice Theodontio che costui hebbe origine dall'Isola over monte Pallene, et signoreg-
giò appresso gli Egitii; al quale fu raccomandata et lasciata in custodia Helena, che al-
hora essendo donzella fu rapita da Theseo, onde dopo la ruina di Troia dal vento caccia-
ta di novo Helena vi ritornò con Menelao. Questi fu un vecchio molto aveduto, et am-
maestratissimo per esperienza di tutte le cose; et perché col suo avedimento non che
con la presenza conosceva et haveva grandissima cognitione delle cose passate, et per
conietture bene et spesso sapeva predire le cose future, sì come molte volte fanno i saggi,
si diede loco alla favola che Proteo fosse indovino. Le forme poi nelle quali dicevano
ch'egli si cangiava, istimo essere le passioni dalle quali sono crucciati gli huomini, che
sono simili a tal cosa; le quali passioni, acciò che siano rimosse da colui a cui dimandia-
mo consiglio, se drittamente ci lo vuole concedere è di necessità che l'animo resti
tranquillo alle interrogationi. Oltre ciò questa fittione si può aprire in altro mo-
do, cioè pigliar Proteo in loco della indovinatione hidromantica, et allhora
non inconvenevolmente si potrà esporre ch'egli sia figliuolo dell'Oceano et di
Theti, attento che questo tale indovinare si fa nell'acqua, sì come suona l'istesso


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