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Serafino Aquilano - Rime » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 9r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Pane, secondo figli-
uolo di Demogorgone.
Che Pan sia stato figliuolo di Demogorgone, già a bastanza di
sopra si ha dimostrato. Di cui Theodontio recita tal favola. Dice che
quello con parole provocò l'Amore, et venuti insieme a battaglia fu
da lui vinto; onde per comandamento del vincitore amò Siringa Nim-
pha d'Arcadia, la quale essendosi prima fatto beffe dei Satiri, sprezzò
ancho il maritaggio di quello. Onde Pan constretto dall'amore, et se-
guendo quella che fuggiva, avenne ch'ella giunta al fiume Ladone et impedita da quel-
lo ivi si fermò, et veggendo non poter schifar Pane, con preghi incominciò dimandare l'a-
iuto delle Nimphe, per opra delle quali fu convertita in cannelle di paludi. Le cui sentendo
Pan per lo movere de' venti, mentre l'una con l'altra si percoteva, essere canore, così per
l'affettione della giovane da lui amata, come per la dilettatione del suono commosso, vo-
lentieri tolse di quelle canne; et di quelle tagliatone sei diseguali, compose (come dicono)
una fistola, et con quella primo sonò et cantò, come ancho pare che Virgilio dimostri:
Fu il primo Pan; qual dimostrasse insieme
Con la cera congiunger più cannelle.

Et quello che segue. Oltre di ciò, di costui i Poeti et altri famosi huomini descrissero la
maravigliosa figura. Percioché, sì come Rabano nel libro dell'Origine delle Cose dice:
Questi inanzi l'altre cose ha le corni fise nella fronte che guardano in cielo; la barba
lunga et pendente verso il petto; et in loco di veste una pelle tutta distinta a macchie, la
quale gli antichi chiamarono Nebride. Così nella mano una bacchetta, et un instrumento
di sette cannelle.
Oltre di ciò lo descrive nei membri più inferiori peloso et hispido, con e' pie-
di di capra, et come v'aggiunge Virgilio di facia tra rosso et nero. Rabano istimava que-
sto et Silvano essere tutto uno. Ma il Mantovano [Homero] <Virgilio> gli descrive diversi, dicendo:
Venne Silvano ornato il capo agreste.
Con honore squassando i ben fioriti
Piccioli rami, et i gran gigli appresso.

Et poi subito soggiunge:
Indi vi venne Pan d'Arcadia Dio.
Et altrove:
Pan, col vecchio Silvano, et le sorelle
Nimphe.

Et quello che segue. Lasciate adunque queste cose da parte, è da passar più oltre. Et per-
ché sopra Pan è stato detto esservi la natura naturata, quello che volessero fingere dicendo
essere stato vinto dall'Amore, facilmente m'imagino potersi vedere. Percioché come subi-
to la natura fu prodotta da esso creatore, tan tosto incominciò operare, et dilettandosi del-
l'opra sua quella incominciò amare; così, mossa dal diletto, si sottopose all'amore. Siringa
poi, la quale dicono essere stata amata da Pan, come diceva Leontio, vien detta grecamente
da Sirim, che latinamente suona cantante a Dio. Onde potremmo dire Siringa essere me-
lodia dei cieli o delle sphere, la quale (come piacque a Phitagora) si faceva overo si fa da'
vari movimenti tra sé dei circoli delle spere. Et per consequenza, come cosa gratissima a
Iddio et alla natura, dalla natura operatrice viene amata. O vogliamo più tosto Siringa
essere (oprando d'intorno a noi i sopra celesti corpi) un'opra di natura armonizata con


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