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Alighieri, Dante - Divina Commedia » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 129v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


teno insieme; ella ama Aci, cioè raccoglie un fiume, perché tutti i fiumi vanno in mare.
Ma Theodontio dice che sotto questa favola vi giace una historia, affermando che Po-
liphemo fu crudelissimo tiranno di Sicilia, il quale, amando Galatea bellissima donzella
et havendola per forza violata, avenne che si accorse che si congiungeva con Aci gio-
vanetto di Sicilia, onde sdegnato lo amazzò et il fece gittar in un fiume, al cui da
indi in poi fu dato il nome del giovane; ma contra Galatea vinto dall'amore non fe-
ce altro.
Aretusa figliuo-
la di Nereo.
Ho ritrovato due essere state le Aretuse, l'una de' quali fu figlia di
Nereo et di Dori; et di lei si recita tal favola. Dicono che costei
fu Nimpha d'Elide et compagna di Diana; la quale lassa et ignuda
lavandosi nell'onde Alphee, essendo veduta da Alpheo Fiume d'Eli-
de, incontanente egli inamoratosi di lei volse ritenerla, di che ella
smarrita si diede a fuggire. Ma seguendola il Fiume, et essa veggen-
do che non poteva salvarsi, si rivolse con prieghi a Diana sua signora che le donasse
soccorso; là onde quella la nascose in una nuvola, d'intorno la cui andando il Fiume, Are-
tusa per tema venuta in sudore si cangiò in fonte, alle cui onde sforzandosi Alpheo con-
giungere le sue, ella dalla terra fu inghiottita et fino nell'Isola Ortigia portata, et in-
di per insino in Sicilia; là dove ancho (dicono) Alpheo haverla seguita. Nella cui favola
si comprende un manifesto monstro, percioché egli è cosa certa Alpheo essere fiume d'E-
lide et haver l'essito vicino a Siracuse di Sicilia; il che pare che Seneca Philosopho con-
fermi, dove nelle Questioni Naturali così dice: Alcuni fonti in una certa stagione gittano
fuori le purgationi, sì come nella Sicilia Aretusa ogni quinta estate per li giuochi Olim-
pi. Indi egli è openione Alpheo fino di Achaia scender ivi et sotto il mare fare il suo
corso, né altrove pria che nel lito di Siracuse attufarsi; percioché in quelli giorni ne'
qual sono i giuochi Olimpi, lo sterco delle vittime rientra ivi per le bocche del fiume.

Questo dice Seneca. Da tale occasione adunque la favola ha ritrovato il suo loco. Tutta-
via Ovidio ne' suoi versi, per dimostrare il miracolo maggiore, la fa così parlare:
Parte fui pur di quelle Nimphe anch'io
Disse Aretusa; ch'in Achaia sono.

Nondimeno, bench'egli dimostri costei essere stata dalla terra inghiottita, tuttavia dice
non essere venuta in Sicilia, ma nell'isola Ortigia haver dirotto. Qualmente poi venne
in Sicilia, egli non si sa, ma fosse o venisse come si voglia, questa dimostra essere quel-
la istessa la quale afferma in Elide essere stata da Alpheo amata, et in tal modo per sot-
teranee cave essere pervenuta in Sicilia; sì come ancho pare che testimoni Vergilio, a
lei dicendo:
Così mentre trascorri sotto l'onde
Del mare Sicilian; l'amara Dori

Nel mezzo non vi meschi l'onda sua.


Et in questo modo il fonte et indi il fiume da Elide viene in Sicilia, et per lo seguito


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