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Theages » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 135r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Dionisio (come dice Cicerone) fu figliuolo del Nilo, ma non pe-
rò nessuno di que' tali che s'è detto, percioché vuole che costui am-
mazzasse Nisa. Quale poi si fosse questa Nisa io non ho ritrova-
to. Nondimeno sono di quelli che vogliono questo essere quel Dio-
nigi c'hebbe guerra contra gl'Indi et da Perseo fu vinto et mor-
to. Oltre ciò alcuni istimano essere stato quello che con Antheo heb-
be contrasto, onde poi per la vittoria acquistata meritò il cognome d'Hercole.
Mercurio quarto
figliuolo del Nilo, che generò il quinto
Mercurio et Daphni.
Mercurio differente dai superiori fu quarto figliuolo del
Nilo, sì come si legge in Tullio; dice Theodontio che costui fu quel-
lo Hermete Trimegistro, huomo pio et molto dotto, il quale, sì co-
me huomo gentile, maravigliosamente hebbe buona openione
del vero Iddio, in quel libro dell'Isola da lui scritto ad Asclepio.
Questi dagli Egitii fu tenuto talmente in riverenza, che ap-
presso loro era grandissima scelerità chiamarlo per proprio nome. Credo che ciò faces-
sero per la riverenza della deità, accioché forse nel nomarlo non si venisse a parlare
della di lui humanità et mortalità, et così si venisse ad abbassare in qualche grado la di-
vinità sua. Fu detto figliuolo del Nilo per inalzare la gloria et di lui et del fiume;
volendo oltre questo alcuni ch'egli havesse figliuoli.
Daphni figliuolo
del quarto Mercurio.
Secondo Servio Daphni fu figliolo di Mercurio, ma di qual Mercu-
rio, o di questo o d'altro io no'l so. Ma io per haverlo veduto attri-
buito a questo, così l'ho messo. Fu giovane di bellissimo aspetto et
(sì come dicono) il primo pastore nelle selve.
Mercurio quinto figli-
uolo del quarto Mercurio, che generò Norace.
Vuole Theodontio che questo Mercurio, il quale per numero vie-
ne ad essere il quinto, fosse figliuolo di Mercurio del Nilo figliuolo;
et dal padre essendo stato nomato Chat, per la famosa et artefi-
ciosa scienza di lui meritò essere chiamato Mercurio, et adorato.
A costui sono attribuite le insegne che si danno agli altri, et appres-
so da Theodontio alla di lui cinta descrive il gallo, il quale dice
ch'egli, veggendo dalla fama del zio et del padre esserli tolto il suo loco, se n'andò nel-


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