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Seneca, Lucius Annaeus - Oedipus » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 135v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


l'estremo Occidente, dove dagli Occidentali fu molto istimato. A' quali havendo insegnato
molte cose appartenenti al guadagno delle mercatantie, et le misure et i pesi de' mercanti,
da loro fu chiamato Dio, del cui nome la interpretatione fatta dal chiarissimo huomo
Francesco Petrarcha benissimo s'appartiene al titolo della sua dei-
tà. Dice egli nel libro delle Invettive contra un Medico in questa forma: Onde vogliano
poi, che Mercurio da loro chiamato Iddio dell'eloquenza sia detto percioché pare che
sia Kirius, cioè signore delle mercantie.
Questo egli dice. Vi è stato aggiunto il gallo
(per lasciar l'avanzo) per dinotare la notturna sollecitudine de' mercanti, della quale
specialmente in tal tempo usano in comporre le merci, in rivedere i conti, in fare i viag-
gi, et altre cose simili. Chiamano questo istesso Triphono, cioè conversibile, il che è pro-
prio de' mercanti, che si accostano a' costumi di qualunque natione dove vanno, et tutti i
suoi affari con una certa circonvolutione et astutia di parlare esseguiscono, et con saga-
cità et ingegno gli maneggiano. Et perché andò in Occidente, dagli Egitii et Greci fu
finto che se n'andasse sotterra. Di costui Giulio Celso nel libro della Guerra Francese
da Cesare fatta così dice: Questi da' Francesi è tenuto in molta riverenza, et vogliono
che sia inventore di molte arti, et dicono che è guida delle strade et viaggi, istimando
ch'habbia grandissimo potere nei mercati et conventioni.
Cicerone nelle Nature dei Dei
dice che questo tale Mercurio chiamato Triphono fu figliuolo di Valente et Coronide.
Leontio poi v'aggiugne che fu fratello uterino d'Esculapio fulminato, et che per dolore
della morte del fratello se n'andò in Occidente. Ma Eusebio nel libro de' Tempi si accor-
da, dicendo che fu figliuolo di Trimegisto nel tempo che in Argo regnò Steleno.
Norace figliuolo
del quinto Mercurio.
Norace, come dice Theodontio, fu figliuolo del quinto Mercu-
rio et della Nimpha Oschira figlia del Pireneo; il che ancho pare che
voglia Solino nel libro delle Cose Maravigliose del mondo, il quale
medesimamente con Thedontio dice che questo Norace da Tharsalo
castello d'Hispagna venne in Sardigna, dove havendo Sardo figliuo-
lo d'Hercole dal nome suo chiamato tutta la Sardigna, egli edifi-
cato ivi un castello a quello pose il suo nome.
Vulcano figliuolo
del Nilo, che generò Ethiope et il Sole.
Vulcano, non quello che signoreggiò in Lenno, ma un altro
(secondo Cicerone nelle Nature dei Dei) fu figliuolo del Nilo. Que-
sti dagli Egitii è detto Opi, et loro custode il chiamano; onde non
havendo altro letto di lui credo che fosse qualche famoso huomo


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