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Iuvenalis, Decimus Iunius - Saturae » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 137r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


s'estingue. Ch'egli ancho cadesse nell'Eridano, credo ciò deversi intendere in questa for-
ma. Dice Iginio nel libro dell'Astrologia dei Poeti l'Eridano da alcuni essere nomato Ni-
lo et da altri Oceano, in vece de' quali dobbiamo intendere una grandissima copia d'ac-
que; et in questa forma considerare gl'incendii per la grandissima copia d'acque cade-
re, cioè essere estinti, non semplicemente nel Po solo, come alcuni con poca avertenza
istimano. Che poi fosse fulminato da Giove, parmi che così si debba esporre. Alle volte
i Poeti pigliano il foco per Giove et alle volte l'aere, il quale in questo loco si deve inten-
dere per l'aere; nel cui ascendendo i vapori humidi diventano nuvoli, i quali se per la fu-
ria d'alcun vento sono inalzati fino alla fredda regione dell'aere subito si cangiano in
acque, che cadendo chiamiamo pioggie; et così è fulminato cioè estinto da Giove, cioè dal-
l'aere cagionante le pioggie. Possiamo appresso dire, lasciata l'antica historia, il calore
della state dalla temperanza dell'autunno che sopragiunge essere estinto et rissolto in
nubi. Nondimeno Paolo Perugino afferma, secondo un certo Eustachio, che regnando ap-
presso gli Assiri Spareto, Eridano, quale è ancho Phetonte figliuolo del Sole Egittio, con
un numero delle sue genti, con la guida del Nilo, con certi navili venne in mare, et da'
venti aiutato giunse nel seno da noi chiamato Ligustico, dove affaticato dal lungo na-
vigare con i suoi smontò in terra, et da quelli persuaduto a caminar più fra terra, lasciò
uno de' suoi compagni chiamato Genuino, debilitato dalla fortuna del mare, a guardia del-
le navi nel lido con una parte delle genti. Il quale congiungendosi con gli habitatori di que'
luoghi, ch'erano huomini rozi et selvaggi, edificò un castello, et dal suo nome il chia-
mò Genova. Ma Eridano, passati i monti, essendo giunto in una ampia et fertile pia-
nura, dove ritrovò huomini rozi et agresti nondimeno feroci, s'imaginò con l'ingegno
domare la loro fierezza, et si fermò appresso il Po, dove (sì come riferisce l'istesso Pao-
lo) pare ch'Eustachio voglia che Turino fosse da lui edificato, ma chiamato Eridano.
Lui adunque havendo alquanto regnato, lasciando il figliuolo Ligure morì nel Po, dal
cui nome il Po fu detto Eridano; onde gli antichi Egitii in memoria del suo compatriota
il locarono tra i segni celesti, et così pare che alcuni istimino tal cosa haver dato mate-
ria alla favola, et spetialmente che Phetonte fosse fulminato et gittato in Po. Leontio
aggiungeva a costui due fratelli, Iphido et Philace, et d'anni maggiore di Phetonte;
de' quali perché altro non ho ritrovato, altrimenti non mi sono curato notarli.
Ligo figliuolo
di Phetonte.
Ligo (sì come per le predette cose è chiaro) fu figlio di Phetonte, et
morto quello a lui successe; il quale dal nome suo chiamò Liguri i po-
poli da lui signoreggiati.
Phetusa, Lampetusa
et Iapetia, figliuole del Sole.


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