BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Orpheus - Hymni » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 145v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


po di notte quello che la baila facesse al figliuolo, onde veggendo ch'ella col foco l'ab-
brugiava si diede a gridare; di che Cerere sdegnata subito fece morire Eleusio, et a
Trittolemo fece un dono eterno, percioché gli diede posa di distribuire et fare abon-
danza delle sue biade, dandoli appresso la sua carretta guidata dai dragoni; per le quai
cose vittorioso empì tutta la Terra di biade. Ma poscia che ritornò a casa Cepheo Re
si ingegnò d'amazzarlo, accioché che non gli fosse concorrente del reame; ma scopertasi la
cosa, quello per commandamento di Cerere diede il regno a Trittolemo, il quale ivi edifi-
[fi]cò un castello et dal nome del padre il chiamo Eleusio, et fu il primo ch'ordinasse
sacrifici a Cerere, che dai Greci furono chiamati Thesmophori. Ma Ovidio dice che
Trittolemo fu un fanciullo infermo, et figliuolo d'una povera donna che alloggiò Ce-
rere in casa sua, alla quale in rincompensa del beneficio sanò il figliuolo, et poi gli die-
de la sua carretta mandandolo con fromento per li paesi. Onde in Scithia dal Re Lin-
ceo fu quasi morto; di che Cerere il trasformò in animale del suo nome chiamato Linceo,
et da noi Lupo Cerviero. Appresso sono di quelli che dicano, et spetialmente Homero
nell'Odissea, che Cerere amò un certo Iasione, et seco in amicitia et in letto si congiun-
se. Et Leontio v'aggiungeva che Cerere di Iasione partorì Plutone, et che finalmente
Iasione da Giove fu fulminato. Oltre ciò si recitano ancho altre cose, le quali lasciaremo,
per dichiarare il senso delle dette. Cerere adunque è alle volte la Luna, alle volte la ter-
ra, et talhora i frutti della terra, et spesse volte femina; però, quando si dice figliuola di
Saturno et Opi è femina et moglie di Sicano Re di Sicilia, come afferma Theodon-
tio. Quando poi di Giove partorisce Proserpina allhora è la terra, della cui la prima
Proserpina, cioè la Luna, nasce, secondo l'openione di quelli che hanno tenuto il tutto es-
sere di terra creato, overo che più tosto la Luna è istimata figliuola <della> Terra; perché men-
tre dall'hemispero inferiore al superiore ascende, agli antichi è paruto ch'esca dalla ter-
ra, et così la chiamarono figlia della Terra. Costei è rapita da Plutone, il quale ancho è la
terra, ma dall'inferiore hemispero, quando dopo il quintodecimo giorno tramontando il
Sole incomincia non si lasciar vedere; et di qui nasce che paia quella esser così all'hemi-
spero superiore quanto all'inferiore, onde s'è dato materia a quella favola, Giove haver
sententiato che la metà dell'anno restasse col marito nell'Inferno, et tanto di sopra con la
madre. Overo altrimenti Proserpina è da esser tenuta in loco delle biade, le quali per li git-
tati semi nei solchi, se la temperanza del cielo non opra in quelle non ponno crescere, et
se dal calore di quello non riceveno aiuto non ponno maturire. Giove poi è la temperan-
za del cielo et il calore, per opra del quale a' suoi tempi crescono le biade et maturano; et
così di Giove et Cerere nasce Proserpina, la quale alhora da Plutone cioè dalla terra è ra-
pita quando il seme gittato ne' solchi non nasce. Il che alle volte aviene per la soverchia con-
tinuata seminatione, dalla cui di maniera il buon terreno per l'humore è molificato, che
evacuata non può porgere nodrimento ai sparsi semi. Di qui Cerere si turba, cioè gli agri-
coltori, i quali si ponno chiamare gli huomini terrei; et rompe gli instrumenti rusticani, cioè
conosce che invanno gli ha adoprati, et però gli sprezza; et con feminei stridi, cioè con i la-
menti degli agricoltori, accese le faci, cioè abbrugiando gli sterpi et le stoppie dei campi,


pagina successiva »
 
p. 145v