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Petrarca, Francesco - Canzoniere » Tibullus, Albius - Elegiae » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 148r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano

cioché la regione d'Oriente, dalla cui i mortali prendono la luce, mostra esser superiore,
et quella d'Occidente inferiore.
Theodontio poi alquanto più ampiamente di ciò scrive,
dicendo: Di Saturno furono figliuoli Giove, Nettuno et Plutone, i quali, morto lui, volen-
do partire l'imperio, a Plutone più giovane toccò il governo della parte d'Occidente ap-
presso quei luoghi dove poi habitarono i Molossi, vicino al mare infero; et costui dai vi-
cini popoli al suo regno fu chiamato Orco, percioché era crudele, et dava ricapito ad ho-
mini scelerati, et haveva un cane chiamato Cerbero, al quale dava gl'huomini vivi a man-
giare. Di qui havendo preso Proserpina donzella Siciliana, la portò nel suo reame, et
se la fece moglie. Questo dice Theodontio. Ma Eusebio nel libro di Tempi dice che co-
stui fu nomato Aldoneo, et che regnò al tempo di Linceo Re d'Argivi et Eritheo di
Atheniesi.
Veneratione, figliuo-
la di Plutone et moglie dell'Honore.
Afferma Servio che la Veneratione fu figlia di Plutone. Theo-
dontio poi la chiama Riverenza, dicendo essere bisogno venerare i dei
et riverir gl'huomini maggiori; et perché quella ch'agl'huomini è at-
tribuita et non agli dei fu figlia di Plutone, perciò Riverenza et non
Veneratione esser nomata. Di qual madre poi ella sia concetta non si
sa, affermando tutti che Proserpina fu sterile. Paolo et Theodontio
dicono che fu maritata nell'Honore et che di lui partorì la Maestà, sì come di sopra è sta-
to mostrato. Io di questo figmento giudico quello che veggio. Di sopra habbiamo detto
Plutone essere Dio delle ricchezze, dalle quai ricchezze a bastanza veggiamo nascere
la riverenza, dandosi la riverenza solamente ai ricchi, benché siano disutili, ignoranti,
privati et vili huomini, in tanta stima appresso mortali sono le ricchezze.
Chirone sesto figliuo-
lo di Saturno, che generò Ochiroe.
Vogliono che Chirone Centauro fosse figliuolo di Saturno et
Phillara; nondimeno Lattantio dice che fu conceputo da Pelopea. Del-
la cui origine si legge favola tale, cioè che Saturno inamorato di
Phillara la prese, et mentre (secondo Servio) usava de' suoi congiu<n>gi-
mento, fu so[a]vragiunto dalla moglie Opi; onde per non essere tro-
vato in peccato subito si tramutò in cavallo. Ma Phillara per tale con-
giungimento s'impregnò et partorì Chirone, animale dall'ombelico in su huomo et da
indi in giù cavallo; il quale cresciuto in età andò ad habitare nelle selve. A costui da The-
ti fu raccomandato Achille fanciullo, il quale egli nodrì et ammaestrò, et similmente
Esculapio. Alla fine essendo stato visitato da Hercole, avenne per sorte che maneggian-
do le saette di quello una gli ne cadè s'un piede; onde perché elle erano tinte del sangue


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