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Boccaccio, Giovanni - Decameron » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 150v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Beato Antonio nelle solitudini della Thebaide andando per visitare Paolo primo here-
mita. Et havendo interrogato chi egli si fosse, quello gli rispose che era mortale, et un
huomo di quello heremo; la cui qualità dagl'antichi ingannati gentili era adorata, et
erano detti Fauni et Satiri. Di questi tali scrive Martiano dove tratta delle Nozze di
Mercurio et Philogia
, dicendo: Et habitano quella terra che agl'huomini è inacessibi-
le, et i compagni di questi sono detti di lunga età et stanno nelle selve, nei boschi, ne-
i laghi, nei fiumi et nei fonti, et sono chiamati Fauni, Pani, Fatue et Fane, onde è na-
to quel vocabolo di fana, percioché sogliono indovinare. Tutti questi dopo una lunga
età sì come gl'huomini moiono; nondimeno d'indovinar, di assalire et di nuocer hanno grandi-
sima potenza.
Questo dice Martiano. Dice poi Aristotele questi, dopo mille anni, et le Nimphe
et i Satiri morire. Alcuni poi de' gentili tra l'altre sue pazzie caderono in questa, che più
tosto volevano esser chiamati figliuoli di questi che degl'huomini, istimando che, mentre
accusassero le dishonestadi delle madri, venissero ad aggiungere splendore alla sua nobiltà.
Aci figliuolo
di Fauno.
Aci fu figliuolo di Fauno et della Nimpha Simetride, come chiara-
mente scrive Ovidio dicendo:
De la Nimpha Simetride era nato
Aci, che fu da Fauno generato.

Di costui Ovidio recita favola tale, cioè che amò Galatea Nimpha di Sicilia et da lei
fu amato, sì come a pieno si è di sopra (parlando di Galatea) mostrato. Ma perché in que-
sto luogo si comprende sentimento diverso da quello che s'è fatto di sopra, m'è paruto
descriverlo. Dice Theodontio Cicrope esser stato un tiranno di Sicilia ch'era molto abon-
dante di pecore, del cui latte accresceva molto le sue facultadi; et però dice che amò Ga-
lathea, cioè la dea di Latte, perché dalla humidità si genera il latte. Ma havendo le acque
del fiume Aci questa proprietà, che seccano le mammelle delle pecore che lattano, non so-
lamente il Ciclope per ciò commandava ch'in certa stagione dell'anno le pecore fossero
d'ivi levate, ma molte volte tentò per via de' ruscelli votarlo et seccarlo, benché invano.
Ma io non credo che costui fosse figliuolo del Re Fauno, ma forse di qualche altro no-
bile huomo così chiamato; overo essere stato uno di quelli che più tosto volsero essere
chiamati figliuoli dei Fauni che degli huomini.
Eurimedonte figli-
uolo di Fauno, che generò Perivia.
Eurimedonte fu figliuolo di Fauno, sì come nella The-
baide
piace a Statio, dove dice:
Eurimedonte poi vi sta propinquo
Che tien del padre Fauno l'armi in mano.

Istimo io, sì come ho detto di Aci, che costui non fosse figlio di Fauno Re de' Laurenti, ma
perché habitava nelle selve, per inalzare la di lui progenie si finse figliuolo di Fauno. Fu
costui (come mostra l'istesso Statio) nella guerra Thebana della fattione di Etheocle.


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