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Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Hippodamia contra lui mosse guerra, et per tradimento di Mirtilo suo capitano re-
stò; il qual Mirtilo dimandando il prezzo del tradimento da Pelope, da lui gitta-
to in mare fu morto. Costei partorì a Pelope suo marito Thieste, et Atreo, Phistene,
et altri figliuoli.
Thereo terzo figli-
uolo di Marte, che generò Ithi.
Thereo fu Re di Thracia, et secondo Theodontio figliuolo di
Marte, partorito dalla Nimpha Bisconide per forza di lui oppres-
sa; il che in parte Ovidio scrive nella favola di Progne et Philome-
na. Di costui si recita historia tale, il cui fine è favoloso. Che Tereo
havendo con guerra molto travagliato Pandione Re d'Athene, alla fi-
ne fecero insieme pace; et accioché ella fosse più stabile, Tereo tol-
se per moglie la maggior figliuola di Pandione. La quale havendo di lui partorito già un
figliuolo chiamato Itis, s'accese di grandissimo disio di rivedere sua sorella Philomena,
onde pregò il marito o che la lasciasse andare ad Athene o che per Philomena mandas-
se. Di che Tereo per compiacerle andò ad Athene, et impetrò da Pandione che lascias-
se venir seco dalla sorella Philomena. Così posti in viaggio, et veggendo Tereo Philome-
na essere bellissima donzella, di lei fieramente s'accese, et in una casa pastorale per for-
za volse godere de' suoi abbracciamenti; né contento di ciò, perché quella minacciava vo-
ler dirlo alla sorella, egli le tagliò la lingua, et in quella casa sotto buona guardia la-
sciolla; et giungendo tutto travagliato dalla moglie, diede ad intendere a quella che Phi-
lomena per la fortuna di mare era morta. Ma Philomena non potendo più sopportare
lo star rinchiusa, in una tela designò tutto il suo fiero caso, et quella per una serva man-
dò alla sorella; la quale subito comprendendo il tutto, et sotto habito di allegrezza na-
scondendo l'affanno, finse voler andare a celebrare i sacrifici di Baccho, i quali in quel
tempo di notte si celebravano dalle donne. Così ornata di pelli et di pampani di vite se
n'andò dove era la sorella, et vestendola in quel medesimo modo la condusse seco alla cit-
tà nel suo palagio; onde piena di sdegno et furore, non sapendo a qual miglior partito
di ciò più vendicarsi contra il marito, rivolse l'ira contra il picciolo figliuolino Ithi, che
le stava d'intorno facendo vezzi et carezze; percioché prendendo quello con un coltel-
lo gli segò la gola, et cotto in più sorte di manicareti il pose alla mensa del padre in-
nanzi a lui. Il quale non sapendo il fatto, più volte addimandò quello che fosse del figliuo-
lo, et Progne sempre gli rispose "egli è qui"; ma Tereo non intese mai il motto fino attan-
to che non si levò da mensa, percioché Philomena uscendo fuori d'una camera gli ap-
presentò il capo del figliuolo da loro serbato; onde egli subito gittate le tavole per terra
col ferro ignudo si pose a seguitarle. Di che per compassione degli dei avenne che Pro-
gne fu conversa in una rondinella, et rimase sopra il proprio tetto della sua casa; et
Philomena si cangiò in uno uccello dell'istesso nome, et se ne volò in quelle selve che da
lei la notte erano state lasciate. Thereo fu poi trasmutato in Upupa, et così tutto il pa-


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