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Augustinus, Aurelius - In Evangelium secundum Mattheum » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 162r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


figliuola d'Oeneo, overo (secondo altri) del Re Iasio, di presenza et d'età bellissima; la
quale per essere nelle caccie molto valorosa, essendovi invitata comparse. Per la qual cosa su-
bito di lei essendosi inamorato Meleagro, avenne che faccendosi la cacciagione et essen-
do tutti con empito d'intorno al cigniale, ella fu la prima che tra tutti con un dardo l'im-
piagò; del quale, poscia che fu preso et morto, Meleagro capo della caccia o condotto dal-
l'amore o perché pure l'usanza era tale, mandò a donare ad Atalanta la testa della fie-
ra; ma Lattantio v'aggiunge ancho la pelle, il quale era il principale honore appresso i
cacciatori. Il che sopportando con isdegno Plesippo et Thoseo, overo come dice Lattan-
tio Agenore, fratelli d'Altea, con violenza tolsero il detto capo ad Atalanta, overo che
si sforzarono d'haverlo; là onde Meleagro sdegnato si mosse con furia contra loro et
amazzolli. Poscia celebrando i Calidoni una grandissima festa per la morte del cignia-
le, et offerendo doni ai tempi, Altea tra loro lieta se n'andava, sì per la morte della fiera
come per la gloria del figliuolo; ma intesa la morte dei fratelli subito fu da dolore as-
salita, et lasciandosi più tosto dal furore trapportare a vendicarli che a piangerli, tolto
il fatato tizzone il gittò nel fuoco; il quale consumandosi a poco a poco, così ancho Me-
leagro pian piano mancando se ne morì. Homero nella Iliade, in quella oratione nella
quale Phenice s'ingegna persuadere ad Achille che pigli l'armi contra Troiani, fa un
gran parlamento sopra Meleagro figliuolo d'Oeneo, et dice che essendo molto oltrag-
giato dalla madre Altea per l'homicidio de' suoi zii, egli per ciò sdegnato, venendo i nemi-
ci fino nel forte della città di Calidonia, non volse prender l'armi, ma si stava in piace-
re in camera con Cleopatra figliuola di Marcipe Tolemeo; la quale ancho chiama Alcio-
na, percioché spesse volte piangeva la morte d'Alcione sua zia. Il che, se fosse stato morto,
non potrebbe haver fatto. Nondimeno tra questi che vogliono egli esser morto per la
morte dei zii, sono di quelli che credono non dal tizzone essere stato consumato, ma esse-
re uscito di vita per tradimento della madre. Barlaam dice che egli fu morto dalla ma-
dre dormendo con una fuste. Ma Paolo tiene che a caso egli morisse dopo la gloria del
morto cigniale, et che poi s'habbia indi trovato la inventione alla favola del fatal tiz-
zone; il quale dice istimar essere l'humido radicale, il quale mancando manca la vita. Non-
dimeno, morisse da qual morte et quando si voglia, tutti istimano ch'egli usasse con Ata-
lanta, et che di lei havesse un figliuolo chiamato Partenopeo. Meleagro et questa cac-
cia tanto famosa, secondo Eusebio nel libro dei Tempi fu al tempo che signoreggiava in
Micene Atreo et Thieste, negli anni del mondo quattromila et cento.
Partenopeo figliuolo
di Meleagro.
Fu Partenopeo figliuolo di Meleagro et di Atalanta, la quale secondo
Theodontio fu figlia di Iasio Re d'Arcadia. La quale essendo donzella
di fermo proposito di non voler marito, si diede nelle caccie a servire a


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