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Biblia, Ecl » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 168r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Marte fu cagione di guerra, percioché (sì come dice Eusebio citando per testimonio Pa-
lefatto<)> Sphinge per gelosia d'Hermiona si partì da Cadmo, del quale era moglie, et su-
bito gli mosse guerra; onde in questo modo Cadmo venne a pigliar una figliuola di Marte
per moglie, cioè una cagione di guerra. L'infausto monile poi fabricato da Vulcano si può
comprendere per l'infausto fine di questo matrimonio, attento che da Amphione et Ceto
privi del reame furono cacciati in essiglio. Ch'ella ancho si cangiasse in Serpente, ciò si
può intendere perché gli essuli sì come le biscie vanno per luoghi infimi; così ella insie-
me col marito s'essercitò in cose basse, là dove mentre che regnò dimorava in eccelse gran-
dezze; overo perché dopo l'essiglio hor qua hor là come i Serpenti andarono errando;
overo perché invecchiati, col petto chino et per terra, a guisa di biscie che vanno col
petto, caminarono.
Hipervio, duodecimo
figliuolo di Marte.
Afferma Plinio nel libro dell'Historia Naturale Hipervio essere stato
figliuolo di Marte, del quale non mi ricordo haver letto altro eccet-
[cet]to quello che l'istesso Plinio dice, cioè ch'egli fu il primo che am-
mazzasse animal nessuno; et però perché ciò parve opra crudele
fu detto figliuolo di Marte.
Etholo, decimoterzo
figliuolo di Marte.
Secondo l'istesso Plinio Etholo fu figlio di Marte, et il dardo fu sua
inventione. Credo io che questo Etholo fosse Re d'Etholia et che da lui
si nomasse quella regione, nella quale essendo gl'huomini molto armigeri
et egli Etholo bellicosissimo, da essi Etholi fu detto figlio di Marte.
Remo decimoquarto, et
Romolo decimoquinto figliuoli di Marte.
Remo et Romolo, overo Romo, sì come affermaro gl'antichi Romani
furono figliuoli di Marte et d'Ilia vergine Vestale. Onde nel libro
de' Fastis narra Ovidio che Ilia essendo andata con una urna a pigliar
dell'acqua per li sacrifici, et lassa sotto un salice essendosi fermata, s'a-
dormentò; di che veduta da Marte fu impregnata. Ma a quella dormen-
do parve vedere che stando inanzi fuochi vestali le erano caduti nel
foco le bende di lana con le quali teneva il capo velato, onde di quelle nascevano due pal-
me, delle quali l'una maggiore con i suoi rami s'inalzava fino al cielo et occupava tutto
il mondo; le quali tentando il zio estirpare, dal Pico uccello di Marte et da un Lupo
erano difese. Là onde per quel congiungimento da lei patito dormendo havendo par-
torito due figliuoli, per comandamento d'Amulio Re d'Albani suo zio furono portati


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