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Vergilius Maro, Publius - Aeneis » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 169r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Romolo, decimoquinto
figliuolo di Marte.
Romolo fu figliuolo di Marte et d'Ilia, sì come di sopra è
stato detto; benché Servio dica che costui fu chiamato Romo, ma che
che poi per vezzi fu detto Romolo, attento che le carezze suonano
molto meglio nei nomi diminutivi. Questi fu il primo Re dei Ro-
mani, huomo di maniera bellicosissimo che meritevolmente fu tenuto
figliuolo di Marte, percioché unqua non riposò. Costui per forza sog-
giogò a sua ubbidienza molti circonvicini popoli; et perché fu huomo di guerra, havea
instituito pochi sacrifici appresso quel popolo novo che egli haveva adunato d'huomini
fuggitivi et ladroni, a' quali concesse le donne Sabine per inganno prese. Ma tra gli al-
tri sacrifici haveva ordinato i Laurentali per questa cagione (sì come dice Macrobio),
perché (secondo che riferisce Macrobio nel libro dell'Historia) la moglie di Faustulo
Acca Laurentia, nutrice di Romolo et Remo (regnando Romolo<)> si maritò in un cer-
to Carutio Toscano molto riccho; onde morendo quello, et essendo ella per la facultà
di Carutio restata molto riccha, lasciò suo herede Romolo da lei nodrito. Di che egli
in segno di tal'amore instituì la festa Laurentale. Altri pensano diversamente, dicen-
do che non da Romolo, ma da essa Acca Laurentia questo fu introdotto, et da Romo-
lo mantenuto; la qual'openione pare che si confermi con l'auttorità di Fulgentio, che nel
libro degli Antichi Sermoni così dice: Acca Laurentia nutrice di Romolo fu soli-
ta per li terreni una volta l'anno sacrificare con dodici suoi figliuoli, ch'andavano inan-
zi il sacrificio; onde essendone morto uno, per bontà della nutrice Romolo promise succe-
dere in vece del defunto.
Onde l'usanza continuò con dodici, et questi dodici che sacri-
ficavano da indi in poi furono detti fratelli agrarii, sì come Rutilio Gemino nei libri
Ponteficali ricorda. Oltre ciò, Romolo fu il primo che a' Romani ordinò l'anno di
diece mesi, il primo de' quali dal padre Marte chiamò Marzo. Appresso, instituì cento
padri i quali nominò Senatori; et quelli che nascevano di questi tali erano detti gentil
huomini. Indi, acquetata la guerra con Sabini per lo rapire delle donne, divise il popo-
lo in curie et descrisse tre centurie di cavallieri, et ordinò molte altre cose più tosto
appartenenti a tempo di guerra che di pace. Ultimamente essendo divenuto illustre
per molte vittorie, mentre appresso le paludi Capree faceva una oratione al suo esser-
cito, nata una subita tempesta et pioggia con horrendi tuoni et folgori dal cielo,
da un nembo oscuro fu coperto di maniera che fu tolto d'innanzi al popolo, né
poscia mai più fu veduto in Terra. Di che fu creduto che egli fosse stato dai Sena-
tori ammazzato, percioché pareva che favorisse più alla plebe; et che il corpo suo
fosse gittato nelle paludi. Ma poscia che la plebe per tema della nobiltà alquanto
tacque (da alcuni essendosi dato principio) incominciarono salutarlo et chiamar-
lo Dio, nato di Dio, re et padre della città di Roma, et farli voti. La qual stolta


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