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Caporali, Cesare - La corte » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 172r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


purché fossero venuti per mare non solo gli facevano suoi Re, ma ancho per più agrandire
la gloria della sua origine subito gli chiamavano figliuoli di Nettuno. Se forse simili huo-
mini fossero venuti per terra, dicevano ch'era figliuolo della Terra; il che a molti essere ave-
nuto testimonia la roza antichità. Et accioché tante volte non si replichi simile parlamento,
così s'intenderà degli altri figliuoli di Nettuno, non se ne mostrando però altra ragione.
Amico figliuolo di
Nettuno, che generò Buthe.
Amico fu figliuolo di Nettuno et Melite Nimpha (secondo Ser-
vio), il qual vuole che combattendo con Polluce restasse vinto. Il che
Lattantio più apertamente narrando dice che, essendo arrivato Pol-
luce con gli Argonauti al boscho Brebitio, Amico Re dei Brebitii
provocò al contrasto dei cesti Polluce, attento che sotto spetie di tale
invito et provocatione egli soleva amazzare tutti quelli che capita-
vano al Bosco Brebitio. Avenne che, havendo Amico in tal contrasto condotto Polluce,
restò vinto; onde volendo sì come era solito fare agl'altri usarli violenza, Polluce chia-
mò i suoi compagni et lo amazzò. Theodontio dice che costui fu figlio di Nettuno et
Melantone, figliuola del vecchio Proteo. Ma io crederò più tosto a Servio, dicendo Leon-
tio ch'egli venne dall'Isola di Malega non lontana da Sicila ivi, et occupò per forza
il regno di Brebitia. Il paese di Brebitia è quello che poscia è stato detto Bithinia, vici-
na a Troado.
Buthe figliuolo d'Ami-
co, che generò Erice.
Buthe secondo Theodontio fu figliuolo di Amico re di Brebitii; il quale,
dice Leontio, amazzato il padre dagl'Argonauti fu cacciato dal rea-
me. Onde volendo ritornare a Malega per ricuperare il reame tolto-
gli, dopo alquanto haver errato per strani viaggi sopra un picciolo le-
gnetto giunse a Trapani, dove fu benignamente raccolto da Licaste,
nobile et bellissima meretrice a quel tempo. Il quale essendo bello di
modi et di presenza, et di costumi et di giovanezza, liggiermente da lei fu amato;
di che usando con lei n'hebbe un figliuolo chiamato Erice. Et perché Licaste per la sin-
golar bellezza et essercitio meretricio dagl'habitatori era chiamata Venere, la favo-
la hebbe luogo, cioè che Buthe havesse di Venere Erice.
Erice figliuolo
di Buthe.
Erice (come piace a Theodontio) fu figlio di Buthe et Venere.
Ma Servio dice di Nettuno et Venere, et essere stato nel numero de-
gli Argonauti; onde dice che Venere andando a diporto per lo


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