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Ammonius Hermiae - In quinque voces Porphyrii commentarii » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 174v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Medusa figliuola
di Phorco in particolare.
Medusa sì come è stato detto fu figlia di Phorco, et essendo tra tutte l'
altre donne bellissima, (secondo Theodontio) tra l'altre sue qualitati
et bellezze hebbe i capelli non pur biondi, ma d'oro; del cui splendor
inamorato Nettuno, giacque seco nel tempio di Minerva, dal qual congiungimento nac-
que il cavallo Pegaseo. Là onde Minerva sdegnata, accioché la ignomia fatta al tempio
non restasse invendicata, cangiò i capelli di Medusa in serpenti, et così di bella divenne mon-
struosa. Della qual mutatione volando la fama in ogni parte, avenne che Perseo armato con
lo scudo di Pallade venne per vincer questo monstro, così gli taglion il capo; onde volando
verso la patria et portando seco il capo di Gorgone, occorse che cadendo le gocciuole del
sangue per li diserti di Libia di quelli nascessero serpenti, de' quali n'è piena la Libia. Isti-
mo esser stato finto che Medusa havesse i crini d'oro affine che comprendiamo quella esser
stata ricchissima, intendendosi per li crini le sostanze temporali. Per queste sostanze adunque
Nettuno, cioè un huomo straniero come fu Perseo, si condusse in concupiscenza di lei et usò
seco nel tempio di Minerva, cioè supera lei fra i termini del prudente consiglio; il che ancho
si dimostra per lo scudo di Pallade ch'era cristallino, affine che per quello si comprenda
il riguardo et avertenza del prudente. Percioché ha questo cristallo per dimostrar agl'occhi
di chi il mira quello che dopo di sé si opra; così ancho il capitano discreto col consiglio aver-
tisce quello che gl'inimici ponno essequire, et così s'assecura, mentre rende vani i loro pensati
consigli. Dal congiungimento del prudente et straniero duce nasce il caval Pegaso, cioè la
fama, sì come apertamente si vedrà dove si tratterà di lui. I crini si cangiano poi in Serpi ogni
volta che ciascuno per la ragione delle sue sostanze viene opresso, percioché quelle cose che solevano
esser cagione del suo splendor si cangiano in mordenti sollecitudini et pensieri. Alhora si leva il
capo a Medusa, quando viene spogliato delle sostanze per le quai pareva poter vivere et haver
molta forza. Che poi i Serpenti nella Libia fosse<ro> generati dalle gocciuole del sangue ch'uscì
del capo di Medusa, più tosto per fermar meglio la specie della favola che per altro istimo es-
sersi detto. Testimonia Eusebio nel libro di Tempi questa Medusa da Perseo tratto per ingor-
digia delle sue ricchezze esser stata vinta et spogliata delle facultadi et reame; et quel nel
tempo che Cecrope regnava in Athene, producendo per testimonio Didimo nell'Istoria Peregrina.
Albione quarto et Bor-
gione quinto figliuoli di Nettuno.
Albione et Borgione, sì come riferisce Pomponio Mela nel libro
della Cosmographia, furono figliuoli di Nettuno; de' quali recita que-
sta favola. Dice che passando Hercole per le foci del Rodiano et per
quei luoghi che poi sono stati detti fossi Mariani, contra lui venne-
ro Albione et Borgione per impedirli il passo. Là onde Hercole seco combattendo,
et mancandoli i dardi, chiamò in suo aiuto il padre Giove che non li mancasse, il quale di-


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