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Biblia, Col » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 179v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


pudiò, et tolse per sposa Dirce; la quale impetrò da lui ch'ella fosse imprigionata. Ma
venuto il termine del parto, per misericordia dei dei rotti i legami, fuggì in Citherone,
dove partorì Amphione et Zeto et gli espose alla morte. Di che ne avenne quello che di
sopra s'è detto parlando d'Amphione.
Nittimene figliuola
di Nitteo.
Nittimene fu figliuola di Nitteo et d'Amaltea. Costei, o che amasse il
padre o pure che il padre di lei s'inamorasse, fuggendo da lui per
compassione di Minerva fu cangiata in uccello del nome suo, et tolta
in sua protettione. Del qual figmento la ragione può essere tale. Che
Nittimene usò consiglio di prudente, percioché o per vergogna del
suo fallo o del padre, mai più dopo tal fatto non si lasciò vedere, et
indi fu detta Nottola. Che poi venisse in protettione di Minerva, dove di lei s'è tratta-
to se ne ha detto.
Hirceo, ventesimo
figliuolo di Nettuno.
Secondo Theodontio et Paolo, Hirceo fu figliuolo di Nettuno et Alci-
noe figliuola d'Atlante; del quale altro non mi ricordo haver letto.
Pelia, ventesimopri-
mo figliuolo di Nettuno, che generò
le figliuole et Acasto.
Pelia fu figliuolo di Nettuno et di Tiro, Nimpha et figliuola di Sal-
moneo re di Salamina, sì come nell'Odissea assai ampiamente scrive
Homero. Dice che costei era solita molto spesso per suo diporto an-
dar lungo le rive del fiume Enipheo; là onde Nettuno cangiatosi nel
Fiume Enipheo pigliò la donzella et usò seco. Di che per tale congiungimento partorì Pe-
lia et Neleo; poscia Tiro si maritò in Erithio. Regnando Pelia appresso Thessaglia (se-
condo Lattantio), dall'oracolo gli fu risposto che alhora la sua morte sarebbe vicina, quan-
do a lui sacrificando al padre Nettuno sopragiungesse alcuno con i piedi scalzi. Onde
avenne ch'egli facendo i soliti sacrifici annuali al padre, a caso vi sopravenne Giasone
suo nepote con un piede ignudo, percioché per fretta correndo al sacrificio nel fango
del fiume gli era rimasta una scarpa. Il che veggendo Pelia et ricordandosi dell'oracolo,
non tanto di sé quanto dei figliuoli temendo per la singolare prodezza di Giasone, subi-
to a quello persuase sotto coperta di gloriosa fama la impresa di Colcho, istimando (sì co-
me si diceva) essere troppo difficile et periglioso potere acquistare il Vello d'oro; di che


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