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Aristoteles - De anima » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 183r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


mutare tutte le insegne nere in bianche, accioché di lontano potesse conoscere quale fosse
lo stato suo. Theseo poi per consiglio d'Arianna restato vittorioso, scordandosi dei manda-
ti del padre se ne tornava adietro senza haver mosso le vele; di che il padre Egeo da un'
alta torre riguardando et veggendo le insegne nere, dubitò non il figliuolo fosse mor-
to, et per dolore si gittò in mare. Onde essendo morto, dagli Atheniesi liberati per con-
solatione di Theseo fu chiamato figliuolo di Nettuno, et Dio marino, et a lui con-
sacrati altari.
Theseo figliuolo d'
Egeo, che generò Hippolito, Demo-
phonte et Antigono.
Theseo inclito re d'Athene fu figliuolo d'Egeo et di Ettra.
Questi fu giovane di eccelso et generoso animo, et oprò molte cose
degne di memoria; di maniera che tra i molti Hercoli è uno dei no-
minati. Costui prima con Hercole mandato da Aristeo contra le Ama-
zone andò seco in compagnia, et sì come dice Giustino havendone amaz-
zate et prese molte, tra l'altre pigliarono Menalippe et Hippoli-
ta, sorelle d'Antiope regina. Ma Hercole per le armi della reina restituin Menalippe al-
la sorella. Theseo poi tolse per moglie Hippolita, che in sorte partendo la preda gli era
toccata, della cui hebbe Hippolito. Oltre ciò (come riferisce Statio) con gran virtù raf-
frenò il superbo imperio di Creonte, che vietava non si poter fare l'essequie funerali ai
Re morti in guerra. Così amazzò appresso Maratone il toro mandato da Euristeo nel
paese Atheniese per rovinare il tutto. Indi fece l'istesso di Scirone assassino, il quale stan-
do sopra un scoglio constringeva tutti quelli ch'ivi capitavano lavargli i piedi overo
adorarlo, et poi la notte gli gittava in mare. Appresso questo vinse et amazzò Procu-
ste, ch'era un altro ladrone che habitava vicino al fiume Cephiso et amazzava quanti
passavano d'ivi. Oltre ciò rapì Helena, sorella di Castore e Polluce, la quale donzella d'e-
strema bellezza giuocava nella palestra. Amazzò il Minotauro. Liberò Athene dal-
la vergognosa servitù. Menò via dal padre Minos Arianna et Phedra. Indi lasciata Arian-
na tolse per moglie Phedra, della cui hebbe alcuni figliuoli. Poscia fece ritornare nella
patria molti Atheniesi che per diverse cagioni qua et là andavano errando, et quelli
sparsi et agresti ridusse in forma di cittadini. Et, sì come piace a Plinio nel libro dell'Hi-
storia Naturale
, fu il primo che trovasse gli accordi. Contra i Centauri nelle nozze di
Piritoo suo amico si diportò valorosamente, et gli vinse. Indi fu suo compagno nell'an-
dare all'Inferno per rapir Proserpina, ma men felicemente questo li successe, percioché
Piritoo da Tricerbero cane dell'Orco fu divorato, et egli restò in pericolo di morte prigio-
ne, se a caso non fosse sovragiunto Hercole, che il liberò dal pericolo et il condusse di so-
pra. Dove ritornando ad Athene trovò la mogliera piena di querele, che li accusò falsa-
mente il figliuolo Hippolito d'haverla voluta sforzare, il quale da lui perseguitato fu


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