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Biblia, Ecl » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 188r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


rio et Vulcano, che saranno otto. Ma nel terzodecimo libro
si scriverà di Hercole et Eolo.
Giove Cretese, il quale in quest'opra è il terzo, secondo che tutti
gli antichi testimoniano fu figliolo di Saturno et Opi. Questo in un
medesimo tempo insieme con Giunone partorito, accioché dal padre
non fosse ammazzato, secondo il patto fatto col fratello Titano, su-
bito che fu nato dalla madre fu mandato in Ida monte Cretese ad
essere allevato, et sì come alcuni vogliono raccomandato ai popoli
Cureti, overo come altri dicono ai Dattili Idei. Ma Eusebio nel libro dei Tempi dice
ch'egli fu raccommandato a Creto Re di Candiani, il quale il tenne et nodrì nella città
di Neson, dove è il tempio di sua madre. Tuttavia, perché dissero che fu raccommandato
ai Cureti, v'aggiungono ch'egli da quelli fu portato in un antro del monte Ida, dove
quello, sì come i fanciulli fanno, piangendo, eglino accioché non fosse sentito facevano stre-
piti con timpani, scudi et altri instrumenti. Al cui suono, secondo la loro usanza, adu-
nandosi l'api, stillavano nella bocca del fanciullo il mele; per lo cui beneficio egli poi fat-
to Dio le concesse che generassero senza coito. Ad altri poi piace che fosse dato a no-
drire alle Nimphe, tra le quali, sì come afferma Didimo nel libro della Narratione di Pin-
daro
, vi furono due figliuole di Melliseo Re di Creta, cioè Amaltea et Melissa; che col
latte di Capra et mele il nodrirono. Onde nel libro delle Divine Institutioni Lattantio
dice una capretta della Nimpha Amaltea con le sue poppe haver nodrito Giove fanciul-
lo, et perciò Germanico Cesare nei versi Arathei dice:
Di Giove ella tenuta vien nutrice,
Se veramente Giove fanciullino
De la capra fidissima Cretese
Le mammelle poppò; la qual in cielo
Cangiata in chiara, et fiammeggiante Stella
Fa testimonio del cortese allievo.

Il che ancho pare che dimostri il famoso Poeta Francesco Petrarca nella Buccolica, in
quell'Egloga il cui titolo è Argo, così dicendo:
Da le tenere labbia le mammelle
Segnate movan te; se il nettar forse
Scordar t'ha fatto il latte, che bevesti.
Fu pur di gregge la nutrice tua.

Et quello che segue. Servio dice poi che non in Ida, ma nel monte Ditteo dalla madre
fu mandato, et ivi nodrito. Ma Giunio Columella nel nono libro dell'Agricoltura, co-
sì scrivendo della infantia et governo di Giove dice: Né veramente è cosa degna
ad uno rustico volere sapere se Melissa fu bellissima donna, la quale Giove convertì in
Ape; overo come a lei Homero poeta dice, dai carboni et dal Sole essere generate l'api,
che nodrirono le Nimphe Frixionidi. Poi dice in quella cava haver habitato le nutrici di
Giove, et in sorte per dono divino esserle toccati que' paschi con quali elle haveano nodri-
to il picciolo allievo.
Questo dice egli. Onde si viene a comprender che Giove solamente fu
nodrito di Mele. Questi finalmente cresciuto in età hebbe guerra con i Titani per li pi-


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