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Silius Italicus, Gaius - Punica » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 192v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


haver gustato tre granelli di melegrane non fu potuta rihavere; nondimeno da Giove
fu sententiato che sei mesi ella dovesse stare col marito, et sei mesi con la madre di sopra.
Di questa Proserpina, dove s'è trattato di Cerere ricordomi haver esposto quanto si na-
scondeva sotto fittione. Là onde, eccetto quello ch'all'historia s'appartiene non mi curerò
narrare. Istimo costei essere stata figliuola di Sicano Re di Sicilia et di Cerere, et che
fosse rapita da Orco Re di Molossi, overo Cudonio overo Agesilao, sì come vuole Philoco-
ro nell'anno ventesimottavo d'Eritteo Re d'Athene, et che da lui fosse tolta per moglie.
Tuttavia questa historia è più diffusa dove si contiene di Plutone.
Castore quarto-
decimo et Polluce decimoquinto fi-
gliuoli di Giove.
Castore, Polluce et Helena secondo Fulgentio furono figliuo-
li di Giove et di Leda, della cui concettione si recita favola tale.
Che essendosi Giove innamorato di Leda figliuola del Re Tindaro,
egli cangiatosi in Cigno incominciò cantare, per lo qual canto ella
non solamente si condusse ad udirlo, ma a pigliarlo; il quale essendo
pigliato da lei egli prese quella et giacque seco, per lo qual congiungi-
mento dicono ch'ella s'impregnò et partorì un uovo, da cui nacque Castore, Polluce et
Helena. Altri poi vogliono che solamente nascesse Polluce et Helena, et che Castore fus-
se figliuolo mortale di Tindaro. Alcuni poi dicono, tra quali è Paolo, che da quel congiun-
gimento nacquero due uova, de l'uno de' quali Castore et Polluce nacquero, et dell'altro
Helena et poi Clitennestra. Tutti gli antichi adunque testimoniano Castore et Polluce
esser stati famosissimi giovani; et prima si legge ch'eglino furono degli Argonauti, et
che ritornando di Colcho Polluce amazzò Amico Re de' Brebitii che voleva farli vio-
lenza. Poi havendo quelli ricuperata Helena che da Theseo gli era stata rapita, andaro-
no di novo con gli altri Greci a dimandar quella, che un'altra volta da Pari gli era stata
menata via, a' Troiani. Sono di quelli ancho che dicono che loro non vennero mai a Tro-
ia, né ritornarono in Lacedemonia, ma che tolti in cielo da Giove fecero il segno di Ge-
mini. Nondimeno Tullio scrive che Homero dice quelli esser stati sepolti in Lacedemo-
nia. Et Ovidio nel libro di Fastis dice che, havendo eglino rapito Phebe et la sorella fi-
gliuole di Leucipo, quali prima erano state promesse per spose a Linceo et Ida fratelli,
furono provocati a battaglia da li sposi, et in quella guerra Castore fu morto da Lin-
ceo; contra il quale correndo Polluce amazzò Linceo. Ma Ida havrebbe morto Polluce,
se Giove non gli havessero concesso che non potesse esser offeso. Lattantio ancho nel li-
bro delle Divine Institutioni dice Castore et Polluce mentre rapiscono l'altrui spose ma<n>-
carono ad esser Gemini, percioché per la vergogna dell'ingiuria Ida sdegnato l'uno pas-


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