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Ovidius Naso, Publius - Tristia » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 193v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Helena, moglie di
Menelao et decimasesta figliuola di Giove.
È cosa palese che Helena fu figlia di Giove et di Leda, sì come di sopra
è stato mostrato. Dicono che costei tra tutte l'altre mortali fu bellissi-
ma, sì come manifesta Tullio nell'arte antica. La cui bellezza a quel
tempo fu molto dannosa ai popoli d'Asia et di Grecia, et spetialmente mortale a' Tro-
iani. Vogliono che costei, ancho giovanetta et che nella palestra tra l'altre fanciulle di
suo tempo giuocava, fosse rapita da Theseo re d'Athene, ma che poscia contra il voler di
lui dalla madre fosse renduta a Castore et Polluce che la dimandavano. Indi fu congiunta
per sposa a Menelao re de' Lacedemoni. Finalmente da Pari (come piace ad alcuni), che sot-
to spetie di adimandar Hesiona veniva come legato, fu rapita et menata via, attento che
essendo alloggiato in casa di Menelao, non v'essendo né ancho Menelao, inamoratosi delle
lascive bellezze di quella sprezzò la ragione dell'hospitio, et con tutte le masseritie rea-
li se ne fuggì. Ma Lattantio dice ch'egli con l'armata andò a Sparta et dimandò Hesio-
na; la quale non gli volendo esser restituita, sì come il padre gli havea comesso, con guerra
incominciò danneggiare quel paese et prese Sparta per forza, et indi menò seco Hele-
na a Troia. Onde poscia tutti i prencipi della Grecia, havendo più volte invano fattola
dimandare, fecero congiuratione contra Troiani, et sotto la guida d'Agamennone con
grandissimo essercito si disposero rihaverla. Di che fatti molti fatti d'armi insieme, dopo
diece anni presa Troia fu restituita a Menelao, non senza macchia di tradimento; attento
che sono di quelli che dicano che, morto Pari da Pirro, ella si maritò in Deiphebo. Onde cer-
cando i Greci con tradimento dar fine a quello che con armi pareva non potersi, havendo simu-
lato d'accordio partirsi dall'assedio, quella dalla roccha (dormendo Deiphebo) accesa una
facella diede segno ai Greci che ritornassero ad occupare la quieta città, per lo qual meri-
to (dicono) rihebbe la gratia di Menelao. Nondimeno altri dicono che spontanemente fu tol-
ta da Menelao, perché non volontariamente ma per forza fu rapita. Ma per li versi d'Homero
si vede ch'ella stette appresso Troiani vent'anni, il che molto meno istima la maggior par-
te; tuttavia questo circa il fine della Iliade è dimostrato da Homero, dove insieme con He-
cuba et altre matrone Troiane la introduce a piangere la morte d'Hettore, et dire:
Già certamente hor fa il vigesimo anno
Che di Grecia partendo io qui ne venni.

Ma Eusebio nel libro dei Tempi dice ch'ella nel primo anno del reame d'Agamennone fu
rapita da Alessandro, et che nell'anno quintodecimo dell'istesso Agamennone Troia fu
presa et ruinata; così vengono a discordarsi. Servio poi mette discordia dell'età d'Helena.
Percioché essendo stati i suoi fratelli degli Argonauti et havendo rihavuta quella ra-
pita da Theseo, il quale era stato suo contemporaneo, et indi dai figliuoli degli Argo-
nauti esser stata fatta la guerra Thebana, i figliuoli de' quali vennero poi all'impresa di
Troia per la rapita d'Helena, a lui pare molto confarsi, tenendo quasi ch'ella fosse vec-
chia. Il che a me così non pare. Percioché, sì come si vede per le parole d'Eusebio, Helena
fu rapita da Theseo nel decimosesto anno del suo reame, ch'era negli anni del mondo


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