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Petrarca, Francesco - Rime sparse » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 196v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Ceice figliuolo
di Lucifero.
Ceice Re della Trachinna terra fu figlio di Lucifero. Onde
così dice Ovidio:
Questo Ceice del qual fu genitore
Lucifero, reggeva senza forza,
Et senza occisione il suo reame;
E in lui splendeva lo splendor paterno.

Era adunque, sì come l'istesso Ovidio scrive, di questo bello et pio huomo moglie Alcio-
ne, da lui molto amata et che molto amava lui; la quale, volendo egli andare all'ora-
colo d'Apollo Clario, né potendo fare il viaggio per terra per rispetto della guerra di
Phorbante, a suo maggior potere fare resistenza che non entrasse in mar. Ma Ceice
più tosto volendo esseguire il suo desiderio che compiacere alla moglie, né prestarle fede,
montato sopra una nave pigliò il viaggio; né molto navigò che si levò una grandissima
fortuna per la quale il legno si ruppe, et egli dall'onde fu annegato. Ma Alcione ri-
masta a casa, giorno et notte con preghi et sacrifici per la salute del marito honora-
va Giunone; la quale più non potendo sopportare le vane preghiere della divota donna
andò alla casa del Sonno et ritrovò Morpheo, uno dei Ministri del Sonno, il quale ha
potere pigliare tutte le diverse sembianze humane; pregandolo che in sonno annuntias-
se ad Alcione quello che era avenuto al Marito di lei. Il che fatto, Alcione mesta et
afflitta la mattina correndo al lito, presaga di quello che in sogno havea la notte visto,
a caso trovò il corpo del marito ivi dall'onde del mare gittato. Il quale veduto, mentre
non potendo più sopportare il dolore voleva gittarsi nel mare, per misericordia delli dei
et di Lucifero amendue, così il morto corpo come Alcione, si cangiarono in uccelli che
tengono il nome della donna, et fin al dì d'hoggi habitano appresso i liti et i mari.
De' quali nell'Hexameron Ambruogio dice che hanno quel spatio di tempo deputato
dai parti, quando fieramente il mare si leva et più fiere onde percuoteno nei liti; et
cosa che è maravigliosa, che dice che, poste le uova nel lito, subito il mare si fa beni-
gno et tutte le fortune cessano, fino attanto che per spatio di sette giorni con le uova et
nascano gli uccellini, et che per sette giorni gli nodrisca. Così il mare per spatio di
quattordici giorni sta queto et si mostra benigno a questi uccelli, così volendo Iddio;
i quali giorni dai nocchieri sono chiamati Alcioni.
Questo dice Ambruogio; il che se
un Poeta l'havesse detto, istimerei favoloso. Theodontio afferma questa historia et quel-
lo che è scritto appresso il fine della fittione, dice essere stato detto per lo caso et
nome della donna; percioché forse a quel tempo, mentre il gittato corpo di Ceice
dall'onde cacciato fu nel lito, et che Alcione afflitta dal dolore si tormen-
tava, quelli uccelli c'havevano il nome d'Alcione vi appar-
vero. Là onde da tutti fu detto i morti essersi
cangiati in quelli uccelli.


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