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Theages » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 197r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Orione, ventesimoquin-
to figliolo di Giove, che generò Hippolito.
Orione fu figliuolo di Giove, di Nettuno et di Mercurio, secondo
Ovidio. Ma perché le cose communi sono solite essere nomate dal più
degno, piace a Theodontio ch'egli solamente sia detto di Giove. Non-
dimeno, benché gli antichi siano d'accordo della origine, del processo
et essito della vita discordano. Attento che di lui Ovidio prima re-
cita favola tale, cioè che, cercando la terra Giove, Mercurio, Nettuno, avenne che sovra-
giunti dalla notte, né sapendo ove alloggiare, entrarono in un picciolo tugurio del vecchio
Hirei, lavoratore d'un campicello; il quale non gli conoscendo, altrimenti benignissimamente gli
raccolse. Ma tosto che s'avide ch'erano dei, amazzato un bue a quelli fece sacrificio.
Per la qual divotione Giove mosso gli disse che dimandasse quello che disiava; onde egli
rispose che non havea moglie et che alla prima che gli era morta havea promesso non ne
pigliar altra, ma che disiava un figliuolo. Di che Giove con gli altri due dei pigliarono
il cuoio del morto bue, et in quello pisciando il diedero al vecchio, che gittandovi sopra
della terra il lasciasse stare diece mesi coperto. Il che fatto, in capo del termine ne uscì un fan-
ciullo, che fu chiamato Orione; il quale cresciuto in età et nella caccia divenuto compagno
di Diana, fidandosi troppo in sé stesso hebbe ardimento dire non esser nessuna fiera che da lui
non fosse vinta. Per la qual cosa i dei mossi fecero che in breve la terra mandò fuori un scor-
pione, dal quale fu superato et morto. Onde Latona figlia di Satellito di lui havendo com-
passione il portò in cielo et il fece un segno celeste appresso il Tauro, et vi pose appresso
il suo cane chiamato Sirtio. Questo narra Ovidio. Ma Servio dice che questo avenne al Re
Enopione, il quale grandemente desiderò congiungersi con Diana; dalla cui (testimonio Horatio)
con le saette fu morto. Onde medesimamente a ciò si conface Homero, mentre dice che per invidia
degli dei appresso Ortigia da Diana con le saette fu amazzato. Ma Lucano dice ch'egli
fu morto dallo Scorpione mandato da Diana, et che per misericordia degli dei fu assunto
in cielo et fatto il segno delle fortune. Nondimeno Servio altrove di lui tiene diversa ope-
nione, dicendo che quello, essendo tenuto figliuolo d'Enopione et essendo di grandissima sta-
tura, divenne eccellente cacciatore, ma volse vitiare la figliuola d'Enopione; per la qual co-
sa da Enopione fu privato degli occhi. Onde poi hebbe per oracolo che s'egli andasse per lo
mare di tal maniera verso l'Oriente, che sempre havesse le concavitadi degli occhi dirim-
petto ai raggi del Sole, che potrebbe rihavere la luce. Il che egli si sforzò di fare [?]; onde
sentendo lo strepito dei fabricanti Ciclopi, con la guida del suono pervenne a quelli, et piglia-
tone uno di loro sopra gli homeri che gli mostrava il camino, andando all'incontro del So-
le rihebbe la luce. Questa favola adunque così diversa nasconde in sé et la ragione phisica
et l'historia. Percioché io tengo che i poeti d'intorno la generatione d'Orione vogliono
dimostrare il principio della nostra, intendendo per Giove et Nettuno il callido et l'hu-
mido essere congiunto con l'human seme. Per lo cuoio del bue, l'utero della donna; nel qua-
le, poscia che discende il seme dell'huomo, se qualche naturale frigidità non sopravene


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