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Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Driante figliuolo
d'Hippolago, che generò Ligurgo.
Fu figlio Driante d'Hippolago, sì come testimonia Statio do-
ve dice:
Indi move l'horribile Driante,
Che dal fiero Orione origin hebbe.

Espone Theodontio che mediante Hippolago, di cui figlio, hebbe origine da Orione. Que-
sti fu nella guerra di Thebe et favorì alle parti d'Etheoole, dove in battaglia havendo
a morte ferito Partenopeo (come piace a Lattantio), da Diana con le saette fu amaz-
zato. Fu di lui moglie Clustimena di Colcho, dalla cui hebbe per figliuolo Ligurgo.
Ligurgo figliuolo
di Driante, che generò Angeo, Ar-
palice et Phillide.
Secondo Homero nella Iliade, Ligurgo fu figliuolo di Drian-
te. Di costui narrano molte cose. Dice l'istesso Homero nel me-
desimo luogo che costui perseguitando le nutrici di Baccho che sta-
vano nascoste nella Nisa, et per tema Baccho essendo fuggito in ma-
re, Ligurgo divenne in odio ai Dei, i quali il privarono della luce.
Ma Servio dice che sprezzando costui Baccho, et dandosi ad inten-
dere di sapere da sé stesso governar le viti, da sé si tagliò una gamba. Lattantio poi
vuole ch'egli fosse di Thracia Re, et gittato in mare percioché fu il primo che
mischiasse il vino con l'acqua; et una cosa così sincera et delicata guastò con molti ve-
neni. Le quai cose tutte contrarie, in tal modo si ponno ridurre in una. Dice Ser-
vio che costui fu usato all'acqua et però sprezzava il vino; là onde dagli dei fu ac-
cecato, attento che non conoscesse la bontà di così famoso licore moderatamente usato.
Il quale essendo da lui sprezzato, tagliava le viti; di che finsero che a sé tagliasse le
gambe, percioché il gusto del vino rende gli huomini al tutto più pronti. Che poi
fosse gittato in mare, non è altro eccetto ch'egli per la sua semplicità dalla natura
delle cose fu sententiato a bere sempre acqua, rifiutando in tutto il vino. Ove-
ro altrimente. Vogliono che costui fosse sprezzatore di Baccho perché, es-
sendo grandissimo bevitore, pareva che sprezzasse le forze del vino, onde per lo sover-
chio bere perdete il lume dagli occhi; il che aviene a molti. Che poi si credesse ta-
gliare, ciò non vuole significar <altro> eccetto che bevendo molto si credeva metter
carestia nel vino; ma si tagliava le gambe, cioè si privava delle forze, sì come
spesso veggiamo occorrere agli ebbri mentre carichi di vino vanno traballando.


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