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Petrarca, Francesco - Rime sparse » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 198v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Che ancho fosse gittato in mare, è stato detto perché essendo il mare salso, et la salsedi-
ne concitando maggior sete, questi tali bevitori quanto più beono tanto più hanno sete,
onde sono gittati in mare, cioè paiano posti in perpetua sete.
Angeo figliuolo
di Ligurgo.
Angeo secondo Lattantio fu figliuolo di Ligurgo, sì come an-
cho pare che voglia Statio, dove dice:
Veggiamo dalla mura il fiero Angeo,
Che i figli d'Eaco minacciando stassi.

Et quello che segue. Ci pare adunque che fossero degli Argonauti; là onde non tengo che
fosse figlio di costui, attento che leggiamo Driante padre di Ligurgo essere morto nella
guerra Thebana, la quale fu molto da poi. Oltre ciò, Isidoro dove tratta delle Ethimolo-
gie
dice che costui edificò Samo; onde si viene a vedere che fu più antico di Ligurgo.
Arpalice figli-
uola di Ligurgo.
Dice Papia che Arpalice fu di Thracia et figlia di Ligurgo, et
nelle caccie molto valorosa; della quale dice Vergilio:
Overo come Arpalice a Cavallo
Con tanta fretta corre, che trapassa,

Et a dietro si lascia il veloce Hebro.


Phillide figliuola
di Ligurgo.
Phillide, come dice Ovidio nelle Pistole, fu la figlia di Li-
gurgo Re di Thraccia; alla quale, dopo la ruina di Troia da venti
et da fortuna cacciato essendo pervenuto Demophonte, da lei fu al-
loggiato et tolto in letto; et per la morte di Mnesteo Re d'A-
thene volendo ritornare nella patria, racconciate le navi et tolta
licenza da lei per un certo spatio di tempo fu lasciato partire. Ma
non ritornando al debito tempo, et ella non potendo sopportare più la lontananza (co-
me vogliono alcuni), con laccio finì la sua vita. Altri poi dicono che volendo gittarsi in
mare, per compassione degli Dei fu conversa in un mandolaio, et che finalmente ri-
tornando Demophonte mandò fuori i suoi fiori. Della qual fitione la ragione può
essere tale. Il mandolaio in greco si dice Philla, nel cui restò il nome della morta Phil-
li. Questo tale albero soffiando Zephiro, che è vento occidentale, et andando in Trac-
cia, passa per lo paese d'Athene; fiorisce, essendo proprio di questo vento di maniera fa-
vorire alle piante et all'herbe che fioriscano. Et di qui la favola hebbe luogo, cioè
Phillide allegrarsi et fiorire per lo ritor[o]no dell'inamorato da Athene.


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