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Biblia, Ecl » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 199v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


forse che avenne che per ciò fu tenuto figlio di Giove, le leggi da lui ordinate furono ha-
vute in gran premio. Che poi fosse figliuolo d'Asterio, a noi pare che per modo alcuno
il tempo non ci lo conceda, ritrovandosi che Asterio regnò in Creta nel tempo di Danao
re d'Argivi, che fu cerca gli anni del mondo tremilasettecento et cinquantadue; essen-
do stata la guerra da lui havuta contra Atheniesi nel tempo che regnava Egeo, il quale
signoreggiò circa gli anni del mondo tremilanovecentosessanta. Che Dedalo poi volas-
se via, ciò fu detto perché, trovate le galee lunghe, le quali con remi sono molto veloci, se-
cretamente come se volasse si partì. È poi chiamato giudice nell'Inferno percioché noi
mortali rispetto ai corpi sopracelesti siamo infernali, onde nel dar leggi, sì come fece,
si può dire che fu giudice dell'Inferno. Ma certamente, egli non è da pretermettere quan-
to vanamente gli scrittori hanno giudicato del tempo di costui. Si legge adunque appres-
so Eusebio che Minos regnò in Creta nell'anno decimosettimo del dominio d'Hircoo re
d'Argivi, il quale fu l'anno del mondo tremilasettecentonovantasei; né molto da poi, re-
gnando Acrisio in Argo, da' Cretesi fu rapita Europa, negli anni del mondo tremilaotto-
centosessantanove, la qual differenza quanto sia contraria dalla prima egli si vede. Conse-
guentemente ivi si scrive che regnando Pandione in Athene Europa fu rapita, il che puo-
tè essere d'intorno gli an<n>i del mondo quasi tremilanovecentosedici; et questo tempo
molto meglio si conviene che gli altri tempi detti di sopra con quelle cose che di Minos si
leggono. Percioché, sì come l'istesso Eusebio dice che Paradio vuole, regnando Egeo in
Athene Minos ottenne il mare et diede le leggi a' Cretesi; il che si comprende che fu ne-
gli anni del mondo tremilanovecentocinquantatre. Et benché ivi si legga Platone dire
ciò esser falso, tanto nondimeno si conface con quelle cose che da Philocoro nel libro d'At-
tide del Minotauro
si scriveno, che più non potrebbono essere conformi, come che alquanto
discordino da quelle che poscia sono recitate da Eusebio, il quale afferma l'anno LXI
dell'imperio di Atreo Minos in Sicilia haver pigliato l'armi contra Dedalo. Il che secon-
do la computatione del tempo fu negli anni del mondo quattromila et due; la qual cosa
è molto lontana dagli altri tempi, come che ancho fosse possibile ch'egli havesse vivuto
tanto, se non vi fossero in contrario i tempi dei successori, sì come si vedrà poi. Quello che
s'apartiene poi al Toro et a Pasiphe, egli s'è detto di sopra dove s'è trattato di Pasiphe.
Androgeo figliuolo
di Minos.
Fu Androgeo figliuolo di Minos et di Pasiphe, et giovane di mol-
ta virtù; il quale in Athene nella palestra superando tutti, fu da A-
theniesi et Megaresi morto per invidia. Onde per vendicarlo il pa-
dre mosso amazzò Niso re dei Megaresi, et con crudel guerra vin-
se gli Atheniesi, et a sé gli fece tributari.
Glauco figliuolo
di Minos.


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