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Phaedrus » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 202r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


impregnata; onde per tale congiungimento ne nacque Ulisse. Altri poi vogliono che fosse fi-
glio di Laerte, tra quali fa testimonio Homero, Virgilio et l'antica fama dei più secoli in-
vecchiata; de' quali seguendo io l'auttorità dico che Ulisse fu figliuolo di Laerte, et fu huo-
mo di gran consiglio et di sublime ingegno; ma che valesse più o di frode o d'ingegno, ciò è
dubbioso. Spesse volte Homero chiamò costui Multimodo, quasi come egli havesse molti
modi per essequir tutte le cose. Certamente egli patì molti travagli, et nondimeno con maravi-
gliosa fortezza gli avanzò tutti. Costui giovanetto tolse per moglie Penelope figlia d'Ica-
ro, la quale per virtù et pudicitia fu bellissima donzella, et subito di lei hebbe un figliuolo
Thelemaco. Finalmente essendo rapita Helena da Pari, mentre Palamede facea la scielta de'
Greci per andar contra Troiani (come dice Servio), cercò fuggire tale occasione fingendosi paz-
zo; onde venendo in Ithacia Palamede, egli fu ritrovato con diversi sorti d'animali sotto il
giogo nei campi seminar sale. Ma Palamede sospettando dell'astutia dell'huomo tolse il pic-
ciolino Thelemaco, et per far prova dell'astutia dell'ingegnoso huomo pose quello nei sol-
chi dei campi, all'i<n>contro dell'aratro dove seminava Ulisse; il quale veggendo il figliuolino The-
lemaco subito con l'aratro lo schifò. Di che conosciutosi che non era pazzo fu sforzato anda-
re alla guera, dove grandemente, mentre durò l'assedio, mantenne l'amicitia con Diomede Etho-
lo. Et poscia che per farsi benivoli i venti sotto spetie di nozze hebbe condotto Ephigenia
nel sacrificio, con gl'altri venne a Troia, dove con grandissima astutia per ottener la vittoria de
la guerra incominciata oprò molte cose necessarie. Attento che (come dice Theodontio) per
opra sua avenne che Achille dalla madre tra le figliuole di Nicomede in habito di donzel-
la nascosto fu ritrovato, et ancho condotto all'assedio. Per opra sua le saette d'Hercole (sen-
za le quali dicevano Troia non poter esser presa) con oracolo furono ritrovate, et da Philo-
tete ancho ottenute et a Troia portate. Per opra sua le ceneri di Laumedonte, che sopra
la porta Scea d'Ilione con gran guardia erano serbate, furono d'ivi levate. Dopo questo, egli
insieme con Diomede rubbò il fatale Palladio di Troia. Così ancho amazzato Dolone, con
Diomede medesimamente divenuto spia, di notte tagliò la testa a Rheso re di Thracia, et
condusse nell'essercito de' Greci i suoi cavalli bianchi pria che gittassero dell'acqua del Xan-
to. Et spesse volte, sì come dice Servio, vestitosi in habito d'un mendico et povero, volentieri
sopportò delle ripulse et delle busse per entrar in Troia a spiare quello che si facesse, et
fedelmente riferì sempre quello che havea veduto; dove tra l'altre, una fu conosciuto da He-
lena. Oltre ciò essendo molto eloquente et bel parlatore, più volte tra Greci et il re Pria-
mo fece l'ufficio di legato, per accordarli. Appresso, molte fiate dimostrò ancho quanto nelle
battaglie et in mezzo l'armi fosse valoroso. Così ancho nei parlamenti et consigli molte
fiate con la sua prudenza aiutò i Greci. Hebbe odio coperto contra Palamede percioché con-
tra sua voglia il trasse alla guerra, et condusse di Thracia buona copia di fromento[?]; la qual
cosa egli mandatovi non havea voluto fare. Là onde con inganno cercò farlo morire, sì co-
me è stato detto parlando a Palamede. Ultimamente si crede che costui facesse qualche trat-
tato, onde o per opra di Sinone o per qualche altro tradimento Troia fosse presa et
rovinata. Indi presa Troia, egli venne in garra con Aiace suo figliuolo di Thelamone
per l'armi d'Achille, le quali finalmente per la sua eloquenza gli furono date. Oltre


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