BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


d'Egina; dove essendo gli huomini venuti meno, egli in sogno vide una quercia piena di
formiche che hora in su et hora in giù caminavano; onde gli pareva che pregasse Gio-
ve che gli concedesse che quelle formiche divenissero huomini. Il che da dovero fu fatto,
et in tal modo la sua città fu ristorata. Di che chiamò quegli huomini Mirmidoni, atten-
to che Mirmex in greco vuol dir formica. Oltre ciò, gli antichi dissero che costui insieme
con Minos et Radamanto nell'Inferno essamina i peccati degl'huomini, et secondo i me-
riti gli punisce. Sotto questi figmenti si nasconde pria questo; che la città di lui, per la
peste vuota de' cittadini, fu d'agricoltori ripiena, i quali a guisa delle formiche la state rac-
cogliono dai campi le biade et l'altre cose necessarie affine di non morire il verno di
fame. Questi tali egli ammaestrò nelle leggi et sotto quelle gli sforzò vivere, et di qui fu
detto figliuolo di Giove et giudice nell'Inferno. Percioché, rispetto ai corpi sopra cele-
sti, i mortali sono infernali.
Phoco figliuolo
d'Eaco.
Phoco fu figliuolo d'Eaco, sì come è scritto per Ovidio, dove si legge:
Gli viene inanzi Thelamone il quale
Fu fratello di Peleo, e il terzo Phoco.

Et quello che segue. Di costui altro non habbiamo eccetto che fu amazzato da Peleo.
Thelamone figliuolo
d'Eaco, che generò Aiace et Teucro.
Thelamone fu figliuolo d'Eaco et d'anni il maggiore dei fratelli; il qua-
le Servio dice che fu degli Argonauti et compagno d'Hercole. Costui
ritornando di Colcho, et lamentandosi Hercole del perduto Hila appresso
i Misii, et di Laumedonte che gli havea vietato che non passasse per
lo lito di Troia, onde voleva ritornarvi con un essercito et passarvi per
forza, come partecipe della ricevuta ingiuria volse seco andare a tale impresa. Onde pre-
sa Troia et amazzato Laumedonte, percioché fu il primo che salisse sulle mura di Tro-
ia hebbe in parte della preda Hesiona figlia di Laumedonte; della cui, havendo già d'
un'altra havuto Aiace, hebbe Teucro. Costui, o cacciato o non ricevuto nella patria se
n'andò in Cipro, et edificò la città di Salamina.
Aiace figliuolo
di Thelamone.
Aiace, bellicosissimo huomo, fu figlio di Telamone. Costui con gli al-
tri Greci venne alla ruina di Troia, et (affine di lasciar da parte l'
altre meravigliose opre che fece in battaglia) hebbe ardire contra-
stare da corpo a corpo con Hettore; onde[l] se si deve prestar punto
di fede ad Homero, se la notte non sopraveniva, Aiace ritorna-
va vittorioso ai suoi. Ma fattosi oscuro, secondo l'antica usanza


pagina successiva »
 
p. 214r