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Petrarca, Francesco - Rime sparse » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 214v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


havendogli Hettore donato un coltello, et Aiace a lui una cinta, Aiace fresco, gagliar-
do et animoso partendosi lasciò andare a Troia Hettore tutto lasso et fiacco. Questi
doni (secondo Servio) furono di cattivo augurio, percioché Aiace poi con quel ferro si am-
mazzò et con quella cinta Hettore da Achille fu strascinato. Ma essendo presa et ro-
vinata Troia, Aiace hebbe grandissima contentione con Ulisse sopra l'armi del morto
Achille; onde veggendo che dinanzi il consiglio di Greci la virtù dell'armi convenne ce-
dere all'eloquenza, divenuto furioso con quel coltello che gli donò Hettore si amazzò, et
secondo che dice Ovidio fu cangiato in un fiore del nome suo. Onde l'antichità ci am-
maestra che le nostre forze liggiermente a guisa d'un fiore si dissolverano.
Teucro figliuolo di
Telamone.
Teucro fu figliuolo di Telamone et d'Hesiona figlia di Lacemedon-
te; la quale pare che non fosse moglie di Thelamone, percioché Home-
ro alle volte nella Iliade dice che Teucro fu bastardo. Costui nondi-
meno fu huomo molto famoso et nell'armi valente, et insieme col
fratello Aiace andò alla guerra di Troia. Ma finita quella, et ri-
tornando verso la patria senza il fratello, non puotè essere ricevuto;
di che se n'andò in Cipro et ivi edificò la città di Salamina, et v'habitò l'avanzo de
la sua vita. Il che tengo più vero di quello che di sopra s'è scritto di Telamone.
Peleo figliuolo d'Eaco,
che fu padre di Polidoro et Achille.
Peleo fu figliuolo d'Eaco, et vivendo fu in grandi imprese, attento che
con Meleagro andò alla caccia del cigniale di Calidonia. Così insieme
con Peritoo combattete contra i Centauri. Di costui, come narra Ovi-
dio, fu moglie Theti dea dell'acque; della cui s'innamorò Giove, il qua-
le però s'astenne di congiungersi con lei, perché per oracolo havea co-
nosciuto che di lei nascerebbe un figliuolo che sarebbe maggior del padre. Nondimeno,
a Peleo per convincere et ottener costei fu necessario l'ardire et la forza, attento che
Peleo per consiglio del vecchio Proteo havendola un giorno presa, essa cangiandosi in va-
rie et diverse forme di maniera smarrì quello ch'egli la lasciò. Onde ritornando da Proteo,
gli fu di novo persuaduto che non dovesse haver tema di quelle trasmutationi; anzi che
la prendesse et la dovesse ritener salda, perché se ciò facesse haverebbe il suo intento.
Peleo nel seguente giorno trovandola in un antro che dormiva, la prese; di che ella secon-
do il suo costume cangiandosi in varie forme, et sentendo per ciò ch'ei non la lasciava, alla
fine ritornando nella sua propria forma l'accettò per marito. Là onde Giove invitò alle
loro nozze tutti i dei eccetto la Discordia; la quale sdegnata, veggendo che Giunone, Pal-
lade et Venere stavano in disparte l'una presso l'altra, gittò fra loro un pomo d'oro,
et disse: "Sia dato alla più degna". Di che tra loro subito nacque gara,


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