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Pseudo-Dionysius - De divinis nominibus » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 220v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Pane figliuolo
di Mercurio.
Pane, non quello che fu detto Dio d'Arcadia, ma un altro, fu fi-
gliuolo di Mercurio et Penelope, come nel libro delle Nature dei
Dei
scrive Cicerone. Et benché Licophrone dica che Penelope moglie
d'Ulisse giacesse con tutti i Proci percioché Ulisse non ritornava, et
che di uno partorì Pane, nondimeno sono di quelli che vogliono esser-
si dato loco a questa fittione, et interdersi essere avenuto che per elo-
quenza d'alcuno Penelope si lasciasse conducere ad usare degli abbracciamenti d'altrui,
et haver partorito un figliuolo. Perché parve acquistato con eloquenza, fu detto fi-
glio di Mercurio. Ma io, sì come ho detto altrove, non posso imaginarmi che una pu-
dicitia così famosa come fu quella di Penelope si lasciasse piegare, né macchiare da elo-
quenza, né opra d'alcuno. Furono veramente ancho delle altre donne dell'istesso nome,
ma non forse di pudicitia eguali a lei; onde puotè avenire che nascesse Pane chiamato
figliuolo di Mercurio.
Vulcano, trentesimo-
settimo figliuolo di Giove, che generò Erittonio,
Aco, Ceculo et Tullio Servilio.
Vulcano fu figliuolo di Giove et di Giunone, sì come quasi
tutti i Poeti affermano. Costui, perch'era zoppo et diforme, come
tosto fu nato fu dai padri gettato nell'Isola di Lenno. Di questo
parla Virgilio nella Bucolica, dove dice:
Al quale non arisero i parenti,
Né Dio d'haver costui alla sua mensa,

Né la Dea si degnò d'haverlo in letto.


Tutti affermano che costui hebbe moglie, ma chi ella si fosse, tutti non sono d'accordo.
Percioché Cigno (come descrive Macrobio nel libro de' Saturnali) dice che Maia fu
moglie di Vulcano. Pisone vuole Maiestà. Homero prima, poi Vergilio et gli altri
Poeti Latini, scriveno che fu Venere. Ma essendo cosa certa che più d'uno furono i Vul-
cani, egli può essere vero che habbiamo scritto bene, attento che non dicono di quale Vul-
cano fosse<r>o mogli Maia overo Maiestà. Che poi di Vulcano di Lenno fosse moglie Ve-
nere, pare che se ne habbia certezza. Oltre ciò, dicono costui Fabro di Giove, et affer-
mano che Vulcano appresso l'isola di Lipari ha le fucine et i Ciclopi che il serveno
nel fabricare i folgori et l'arme delli Dei; onde vogliono che tutto quello che con arti-
ficio è composto fosse da lui formato, come l'armi d'Achille et Enea, il monile d'Her-
mione, la corona d'Arianna, et altre cose simili. Oltre ciò dicono che, essendo dal Sole sco-
perto l'adulterio di Venere sua moglie et di Marte, con catene invisibili avinse amen-
due. Il chiamano ancho Mulcibero, et padre di molti figliuoli. Volendo adunque dalle


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