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Vergilius Maro, Publius - Georgica » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 229r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


che dovea trappassare gli altri, ne furono tre concedute. Credo poi essere stato finto
che Giunone li fosse contraria perché il Re Euristeo che a lui signoreggiava, il quale
in questo luogo possiamo comprendere per Giunone, dea dei regni, temendo forse l'incli-
to suo valore, et che non tentasse nel suo regno qualche novità, con imprese continue sem-
pre se'l tenne lontano; et così la potenza reale li fu contraria. Le fatiche ascritte ad Her-
cole, già habbiamo detto essere state di molti; onde le fittioni d'alcune di sopra habbia-
mo dichiarate dove hanno appartenuto a quelli che sono stati tenuti di tal numero. Aer-
cune ancho in sé tengono la semplice historia; et però di molte poche ne restano coperte
sotto poetico velame. Onde per levarlo, dice Theodontio haver letto in alcuni codici de'
Greci Hercole essere stato figliuolo d'Amphitrione et non di Giove, et che una notte alla
culla di lui et del fratello andarono due Serpi (come fu creduto) domestici, et tratti dal-
l'odore del latte, del quale sono molto desiderosi; onde fu ritrovato dai padri che Her-
cole, vegghiando senza paura nessuna, come meglio poteva con le mani da lui se gli cac-
ciava. Il che fu tenuto per cosa maravigliosa; di che nacque di questo fanciullo tanta spe-
me che non solamente fu tenuto ch'egli havesse a venire huomo mirabile, ma anchor
quei sciocchi incominciarono credere che fosse figliuolo d'Iddio; per la qual cosa la favo-
la trovò inventione che fosse conceputa di Giove colui che la moglie honesta havea par-
torito dal marito. La seconda gloria di Hercole è che amazzò l'Hidra da sette capi,
del qual figmento Alberigo recita favola tale. Dove chi l'Hidra fa un certo luogo che
spandeva acqua da diverse parti, onde la città et tutti i luoghi et terreni circonvicini
ne pativano; di che se si chiudeva un addito, se ne rompevano molti. La qual cosa veggen-
do Hercole, nel circuito asciugò molti lochi, et così chiuse il gorgo dell'acqua. Ma io ten-
go ch'egli fosse qualche huomo famoso che rivolse le acque che da diversi scaturigine
facevano i lochi paludosi et fetidi, in questo modo, che, cercando il loro principio, rivol-
se quello in qualche altra parte, lasciando secca la palude Lernea, la quale chiamarono
Hidra perché a usanza d'Hidra si piegasse in volta et andasse serpendo, attento che an-
cho Hidios in greco è l'acqua; onde perché il loco dove pria era la palude fu lasciato
secco, finsero l'Hidra essere stata vinta col fuoco. Ma Eusebio nel libro dei Tempi di-
ce che Platone mostra havere di questo Hidra altra openione, il quale afferma l'Hidra
essere stato un calidissimo Sophista, percioché è costume dei Sophisti che (se non vi si
considera), risolto un dubbio da loro proposto ve ne nascono molti. Ma l'astuto philoso-
pho, lasciate le parti d'intorno, si sforza confutare la principale, la quale rimossa, an-
cho l'altre si confundeno. Di Acheloo, della favola d'Anteo et dei pomi delle Hesperi-
di, si è dichiarato il tutto ai luoghi suoi. Della fittione di Gerione, dice Servio che Ge-
rione fu un Re d'Hispagna Tricipite, overo da tre sorti di membra, così però istimato
perché signoreggiava a tre Isole vicine alla Spagna, cioè alle Baleari et alla minore
Ebuso. Dice ancho che haveva un cane da due fauci, volendo per ciò che si intendesse che
era molto potente con essercito per terra et armata per mare; onde narra che Hercole
andato ivi con una olla di ferro il vinse, intendendo per l'olla di ferro una forte nave
ben fornita d'armi, con la quale Hercole si condusse a lui. Altri poi dissero che questo


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