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Aristoteles - De sensu et sensibilibus » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 232r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Lido et Lario figliuoli
d'Hercole, del qual Lido fu figlio Lanio.
Furono Lido et Limiro, come afferma Paolo, figliuoli d'Hercole
et Iole figlia del Re Erito; de' quali non è rimasto altro che il nome
et che Lido fu padre di Lanio, sì come l'istesso Paolo narra.
Lario figliuolo
di Lido.
Di Lido, come il predetto Paolo vuole, Lario fu figliuolo di Lido;
ma non narra di qual madre, né quale fosse la sua vita. Onde, perché
altri non ne scrive, non ho che riferir di lui.
Eolo, trentesimonono
figliuolo di Giove, che generò Machareo, Canace, Alcione,
Miseno, Criteo, Salmoneo, Iphisiclo, Sisipho, Cephalo et
Athamante.
Descritta la progenie del magnanimo Hercole, ci resta par-
lare d'Eolo Re de' venti; il quale Theodontio et dopo lui Paolo di-
cono che fu figliuolo di Giove et Sergesta figlia d'Hippote Troiano,
et così fratello uterino d'Aceste. Ma Plinio nel libro della Naturale
Historia
dice ch'egli fu figliuolo d'un certo Heleno, et che ritrovò
la ragione dei venti. Costui nondimeno, come a lui piace, regnò ap-
presso l'isole che solo vicino alla Sicilia verso l'Italia, le quali alcuni chiamano Eolie
da questo Eolo, et alcuni Vulcanie da Vulcano, già Re di quelle; delle cui la migliore
è Lipari. Chiamano i Poeti costui Re overo Iddio de' venti; del quale descrivendo Ovi-
dio l'ufficio et la stanza, così dice:
Venne in Eolia a la Città de' venti,
Ove con gran furor son colmi i luoghi
D'Austri irati; quinci en la gran cava
Eolo preme i faticosi venti
Le sonanti tempe; et come Rege
Pon lor legami, et gli raffrena chiusi;
Ov'essi disdegnossi d'ogn'intorno
Fremono, et alto ne rimbomba il monte.

Et così va continuando per otto versi. Nondimeno esso Eolo (testimonio Vergilio), con-
fessa tenere il regno et l'imperio dei venti da Giunone, sì come si vede quando dice:
Tu (quale ei sia) sol mi concedi il regno
Col scettro, et fai ver me benigno Giove;
Indi m'accogli a le celeste mense,
E auttor mi fai di rie tempeste, e pioggie.

Oltre ciò, Homero nell'Odissea dice che costui, havendo sei figliuoli et altrettante fi-
glie, diede quelle per mogli ai maschi, et che Ulisse errando capitò ivi, dal quale hebbe
tutti i venti rinchiusi in una utre et legati in una catena d'argento, eccetto Zephiro. Al-
cuni assegnano tali ragioni di queste fittioni. Dice Solino Strogile essere una delle Isole


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