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Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Eritteo fu figliuolo di Eolo, sì come nell'Odissea scrive Homero. Di
costui fu moglie Tiro figliuola del Re Salmoneo suo fratello, della
cui hebbe Esone, Pherita, Alcimedonte et Amittaone.
Esone figliuolo di
Eritteo, che generò Giasone et Polimia.
Esone fu figliuolo d'Eritteo et Tiro, sì come s'è detto di sopra.
Il quale havendo generato Giasone, famosissimo giovane a quel tempo
tra tutti i Greci, fu da lui, per virtù d'incanti et d'herbe di Medea
sua moglie, ringiovenito. Della qual fittione il senso può esser tale; cio-
è che Esone, per l'insperato ritorno et vittoria di Giasone andato in
Colco all'acquisto del Vello d'oro, hebbe tanta allegrezza, che quella età che declinava
verso la morte parve che tutta si fosse ringiovenita.
Giasone figliuolo d'Eso-
ne, che generò Toante, Euneo, Philomelo et Pluto.
[Di] Giasone, testimonio Ovidio, fu figlio di Esone; del quale si narra tale
historia. Fu Pelia Re di Thessaglia zio di Giasone, il quale per ora-
colo havea in comandamento ogni anno sacrificare al padre Nettuno
(sì come narra Lattantio). Ma sapeva questo, che ogni fiata che oc-
corresse che alcuno a quei sacrifici andasse con un piede scalzo, egli di
certo morrebbe. Avenne che, celebrandosi quei sacrifici, Giasone con
fretta a quelli venendo lasciò una scarpa nell'arena del fiume Anauro, che da quel fan-
go gli fu tratta di piede. Onde ciò veggendo Pelia, et incominciando dubitare non solo
di sé, ma de' figliuoli, persuase a Giasone che andasse in Colco all'acquisto del Velo d'oro,
con animo che egli dovesse restarvi estinto, percioché havea inteso tale impresa essere
invincibile. Il quale, accettata la impresa, si fece da Argo fabricare nel seno Pegaso una na-
ve lunga, la quale dall'auttore fu nomata Argo, et invitò seco quasi tutti i nobili giovani
di Grecia, tra quali vi fu Hercole, Orpheo, Castore, Polluce, Zeto, Calai, et molti altri
famosissimi et per sangue et per valore giovani, i quali da Statio nella Thebaide so-
no chiamati per la nobiltà Semidei. Questi dal nome della nave furono detti Argonau-
ti. Onde essendo insieme adunati, dal porto Pegaso Giasone fece partire la nave, et con
prospero vento fu condotto in Lenno. Dove essendo quell'isola governata da donne sole,
le quali sprezzando l'imperio dei mariti gli havevano tutti ammazzati, et regnan-
do Isiphile già figliuola del Re Thoante, Giasone (come testimonia Statio) havendo in-
sieme con i compagni vinto quelle, fu da Hisiphile ricevuto et nel proprio letto rac-
colto. Finalmente ripreso da Hercole abbandonò Hisiphile, restata di lui pregna, et
giunse in Colcho; dove essendo bellissimo giovane avenne che Medea figliuola del Re


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