BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Galenus, Claudius (Pseudo) - De ordine utriusque ordinis » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 238v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Costui, sì come habbiamo scritto di sopra, fu amazzato da Theseo; il quale, se fu figlio
d'Eolo, non puotè essere di quel Eolo di cui fu l'altro Sisipho, che fu molto più antico,
né puotè essere d'Eolo che regnò in Lipari, essendo questi già morto prima che quello
nascesse. Et così pare che ci siano stati tre Eoli, i quali senza differenza nessuna i poe-
ti gli chiamano dei de' venti, o tutti o un solo. Di questo Sisipho, sono di quelli che cre-
dano Ulisse essere stato figliuolo, sì come è stato detto dove di lui si ha scritto. Il sasso
poi carreggiato di sopra, et poi lasciato venir a basso, dice Macrobio sopra il Sogno
di Scipione
doversi intendere il mantenere et difendere la vita con efficaci et faticosi
sforzi; il che è proprio de' Ladroni.
Glauco figliuolo
di Sisipho, che generò Bellorophonte.
Glauco, come nella Iliade dice Homero, fu figliuolo di Sisipho
Re d'Ephira; percioché in persona di Glauco, nepote di questo, com-
battendo sotto Troia contra Diomede, descrive tutta la geneologia
di questo Glauco, sì come segue.
Bellerophonte figliuo-
lo di Glauco, che generò Laodomia,
Isandro et Hippoloco.
Bellorophonte, sì come si legge nella preditta oratione di Glauco, fu
figliuolo del predetto Glauco. Fu questo Bellorophonte bellissimo
giovane di persona, et di virtù molto notabile. Dice Homero che co-
stui fu re d'Ephira, et essendo da Prito re d'Argivi privo del reame,
per comandamento di lui si ritirò alla sua corte. Di che avenne che
Anthia sua moglie, overo (secondo Lattantio) Stenobe, inamorata della
di lui bellezza il ricercò ne' suoi abbracciamenti; onde egli negandole ciò, fu accusato
da lei al marito Prito di haverla voluta sforzare. Il quale di ciò sdegnato, et non vo-
lendo insanguinarsi le mani di lui, il mandò con alcune lettere ad Ariobate suo socero,
nelle quali si conteneva che il facesse morire. Bellorophonte adunque giunto in Licia
da Arabiate fu mandato, affine che morisse, ad amazzar la Chimera, percioché la
Chimera era un monstro della sorte che è stato detto di sopra. Ma Bellorophonte ha-
vuto il cavallo Pegaso se ne volò a lei, et la ammazzò. Indi havendo Ariobate guer-
ra contra i Solimissi, et confidandosi molto nel valore di Bellorophonte, il mandò
contra quelli; il quale medesimamente gli vinse et pose in rotta. Poscia gli comman-
dò che pigliasse l'armi contra le Amazone che si erano mosse contra lui, onde


pagina successiva »
 
p. 238v