BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Pietro d'Abano - In Problemata » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 240v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


volesse mai pigliar l'Aura per sposa, se ne morì. Ma Anselmo pare che creda questa
Aura essere stata femina, et scrive Cephalo di lei haver havuto un figliuolo chiamato
Hespero; il che ancho Theodontio istima. Et così verrà ad essere historia et non fit-
tione quello che si narra.
Hespero figliuolo
di Cephalo.
Hespero, differente al detto di sopra, fu figliuolo di Cepha-
lo et dell'Aura, overo Aurora, sì come scrive Anselmo nel li-
bro dell'Imagine del Mondo. Del quale, eccetto il nome, non si
legge altro.
Athamante figliuolo
d'Eolo, generò Phriso, Helle, Learco
et Melicerte.
Come a pieno si legge in Ovidio, figliuolo d'Eolo fu Atha-
mante Re; del quale Servio recita questa historia. Dice che
Athamante hebbe per moglie Neiphile, della cui hebbe Phriso et
Helle; ma stimulata dal furore del padre Libero essendosi andata
nelle selve, Athamante tolse Ino, figliuola di Cadmo, per matri-
gna ai figliuoli. La quale, sì come è costume delle matrigne, contra
i figliastri s'imaginò una rovina, onde oprò con Le donne che tutti i fromenti che era-
no per seminarsi si guastassero; di che nacque una terribil fame. Finalmente Atha-
mante havendo sopra ciò mandato per consiglio ad Apollo, Ino con inganni corrup-
pe colui che v'era stato mandato, et fece ch'ei riferì al Re l'oracolo haverli rispo-
sto che la fame non poteva cessare se non s'immolavano i figliuoli di Neiphile, i qua-
li già da lei erano stati accusati che havessero affogati i fromenti. Per la qual cosa
Athamante, temendo l'invidia della plebe, publicamente diede nel volere della matri-
gna i figliuoli, et in segreto a quelli concesse un salutifero rimedio, et oprò che Phriso
menasse via il monton d'oro; il quale avisato da Giunone, insieme con la sorella Hel-
le montò sopra quello, et partendosi schifò la morte. Indi v'aggiunge che Giunone
dall'Inferno eccitò le Furie contra Athamante; le quali venendo nella stanza dove era
a caso Athamante gli gittarono al collo due de' suoi serpi, i quali guidarono in tanta
furia che, veggendo verso di sé venire Ino con due figlioli, credendo ch'ella fosse una
Leonza et i figliuoli Leonzini, mandato fuori un gran grido si mosse contra quel-
li, et togliendo con furia di braccio ad Ino Learco, con tutte le forze il percosse
ad un duro sasso. Il che veggendo Ino, et tutta smarrita fuggendo con Melicerte in
braccio, con precipitio si gittò ad una rupe in mare, la quale si chiama Leucothea.
Quello che poi avenisse di Athamante, non se ne trova memoria. Giunone, Dea dei


pagina successiva »
 
p. 240v