BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Biblia, Ecl » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 31v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


quenza, dei mercati, dei ladri et d'alcun'altre cose, che di sotto si diranno trattandosi
degli huomini mercuriali. Che poi fosse figliuolo di Giove, è stato fatto perché è crea-
tura d'Iddio. Ma di Cilene fu detto per colorar la fittione, o perché prima fu adora-
to appresso Cilene monte d'Arcadia.
Tritopatreo sesto, Ebu-
leo settimo, et Dionisio ottavo figliuoli del primo Giove.
Dice Cicerone dove tratta delle Nature dei Dei che Tritopatreo,
Ebulio et Dionisio furono figliuoli dell'antichissimo Giove, cioè
primo Re d'Atheniesi, et di Proserpina; e che in Athene furono chia-
mati Ariararchi. I quali, come che niente io non ritrovi di loro, non-
dimeno istimo che fossero famosissimi huomini, attento che Ariarar-
che significa Prencipe dell'armi. Percioché Aris in greco suona lati-
namente Marte, et Archos Prencipe; adunque furono delle guerre overo dell'armi pren-
cipi. Il che a' que tempi, et ancho hoggidì, è grandissimo nome. Ma Leontio dice che Ebu-
leo, tratto dalla fama d'Antheo figliuolo della Terra, andò a trovarlo per giuocar seco
alla lotta, et havendolo vinto meritò il cognome d'Hercole; il quale pria di lui nessuno
non havea meritato. Nondimeno io credo Ebuleo essere stato molto più antico d'Antheo.
Similmente, dice che Dionisio mosse guerra agl'Indi, constrette le donne alla guerra,
et ottenuta la vittoria ivi haver edificato la città di Nisa. Indi ritornando vittorioso fu
il primo che s'imaginò la pompa del Triompho, et ancho insegnò agli Atheniesi l'uso
del vino; et da quelli fu chiamato Libero, et padre; conciosia che vivendo lui si tenevano
liberi, et come conservati sotto la difesa d'ottimo padre. Le quai cose non nego che non
potessero essere state in questo modo; ma nondimeno istimo che fossero molto da poi.
Hercole primo, et
nono figliuolo del primo Giove.
Piace appresso, a Tullio, il primo et antichissimo Hercole essere
stato figliuolo del primo Giove di Lisico. Et afferma costui essere
stato a contrasto con Apollo sopra il tripode; nel quale, perché l'ot-
tenne, Paolo vuole che, essendo prima detto Dionisio, perciò fosse
chiamato poi Hercole. Il che veramente afferma ancho Leontio; ma
però non dimostra la cagione, onde non so che mi credere. Ma
il contrasto del Tripode, cred'io che fosse sopra l'indovinare. Conciosia che dice Paolo
le Pripode di Phebo essere una spetie di laur<o> solo[o] che ha tre radici, et perciò queste
nei libri de' Pontefici esser dette Tripode, et essere consacrate ad Apollo; perché es-
send'egli iddio dell'indovinare, questi tali allori paiono havere l'istessa virtù. Attento
che si legge che, se le frondi della spetie di tal lauro sono messe sotto il capo d'uno che
dorma, senza dubbio egli vedrà veri insogni.


pagina successiva »
 
p. 31v