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Biblia, Ecl » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 32r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Proserpina, prima-
decima figliuola del primo Giove.
Tullio dimostra Giove haver havuto alcuni figliuoli di Pro-
serpina, et ancho dimostra che una istessa fosse di lui figliuola. Il
che è possibile, conservata l'honestà ch'egli havesse Proserpina per
moglie, et che di questa medesima overo d'altra donna havesse una
figliuola chiamata Proserpina, la quale pare che l'istesso Tullio vo-
glia che fosse moglie di Libero suo fratello; non ricordandomi altro
che questo haver letto di lei.
Libero primo, undeci-
mo figliuolo del primo Giove, il quale ge-
nerò Mercurio secondo.
Cicerone nelle Nature dei Dei chiaramente testimonia il pri-
mo Libero essere stato figliuolo del primo. Ma Leontio istima co-
stui essere stato uno istesso con Dionisio detto di sopra, et si sforza
dimostrare che tra tutti gli altri suoi fratelli fosse huomo famoso.
Nondimeno Eusebio o di questo o d'altro, il che anch'io più tosto cre-
do, descrive che fu molto dopo questo tempi. Ma alcuni vogliono ch'a
costui fosse sorella et moglie Proserpina, et che di lei havesse Mercurio secondo
per figliuolo.
Mercurio secondo, fi-
gliuolo di Libero et di Proserpina, che
generò Cupido et Auttolio.
Uun altro Mercurio differente dal detto di sopra fu figliuo-
lo di Libero et di Proserpina, come afferma Theodontio et Cor-
vilio; del quale è recitata tal favola da Theodontio. Che havendo
egli rubbato le vacche d'Apollo, che nessun altro non l'havea ve-
duto eccetto che un certo huomo chiamato Batto; ne donò una al det-
to, con tal patto che non palesasse il detto furto. Indi cangiatosi in
un'altra sembianza, per far esperienza della fede di Batto venne a lui fingendo d'es-
sere colui che le havea perdute, et gli offerse un Toro s'egli gli le insegnava. On-
de Batto gli rivelò tutto quello c'havea veduto. Di che sdegnato Mercurio lo con-
verse in sasso, chiamato dagli antichi indice, et da noi volgarmente pietra da pa-
ragone. Finalmente Apollo, confidatosi nella sua divinità, conobbe il furto;
onde pigliato l'arco con le sue saette volse uccidere Mercurio, ma Mercu-


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