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Aristoteles - Physica » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 34r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


tica, et che da quella hebbe alcuno figliuolo, come poi si vederà. Del suo tempo, non me-
no discordano gli antichi di quello che facciano del padre et della madre. Percioché col
testimonio d'Eusebio, dove tratta dei Tempi, alcuni dicano che Giove hebbe a fare con
Ione figliuola d'Inaco regnando Cecrope in Athene, il quale signoreggiò circa gli anni
del mondo tremilasecento et quarantasette; ritrovandosi poi che Inaco regnò fino agli
anni del mondo tremilatrecento et novantasette. Onde secondo questi bisognò questa
essere un'altra Ione che quella d'Inaco. Indi l'istesso Eusebio poco dopo dice la pre-
detta Ione essere andata in Egitto l'anno quarantesimoterzo dell'Imperio di Cecrope, il
quale fu l'anno del mondo tremillesettecento et dieci, et ivi essere stata nomata Isi-
de, essendosi maritata in un certo Thelegono, dal quale partorì Epapho. Ma io, lascia-
te le varietà ho detto Epapho essere stato figliuolo del primo Giove, percioché parmi
il suo tempo più convenirsi con Ione figlia d'Inaco et Iside di Prometheo; ciascuna
delle quali che più gli piaccia, può ogn'uno darsi per madre.
Libia figliuola
d'Epapho.
Libia nacque d'Epapho et di Cassiopia sua moglie, sì come a
Lattantio piace; la quale essendosi congiunta con Nettuno, cioè con
altro huomo differente da Egitto, di lui partorì Busiri, che fu poi
immanissimo tiranno. Costei (come dice Isidoro dove tratta dell'E-
thimologie
) fu reina di quella parte dell'Africa la quale dal suo no-
me è detta Libia.
Belo Prisco figliuolo
d'Epapho, il quale generò Danao,
Egisto et Agenore.
Belo, il quale gli antichi dicono (secondo Paolo) fu figliuolo d'E-
papho, et dopo lui nel più lontano Egitto hebbe signoria; dove,
come dicono, divenuto inventore et dottore della disciplina celeste
meritò dagli Egittii (secondo ch'afferma il detto Paolo) un tempio,
che in Babilonia gli fu edificato et consecrato a Giove Belo. Ma
Theodontio dice questo tempio essere stato fatto dopo Belo per
astutia di Giove Cretese; il quale, fatte leghe con i prencipi come per conservarle, et
sotto colore di eternità, fece nei loro reami edificare molti tempi, et quelli col titolo
del suo nome adornare. Con la quale astutia grandemente il suo nome et la deità fu
inalzata. Altri sono che dicano questo tempio non essere stato drizzato a Belo Pri-
sco, né in Babilonia d'Egitto, ma a Belo padre di Nilo Re degli Assiri in Babilonia de'
Caldei; et ivi lungamente sotto il nome di Saturno con sacrifici et diversi honori essere
stato adorato. Oltre ciò furono a Belo Prisco alcuni figliuoli, ma non si sa di quali donne.


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