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Vergilius Maro, Publius (Pseudo) - Catalepton » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 39v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Papho figliuolo di Pig-
malione, che generò Cinara.
Papho secondo Theodontio fu figliuolo di Pigmalione, et nato
di quella madre d'avorio; il quale essendo nel reame successo a Pigma-
leone, dal suo nome chiamò l'Isola di Papho. Ma Paolo dice ch'egli
solamente edificò il castello di Papho et che da sé gli diede nome, et
volse che fosse dedicato a Venere, perché in quello vi fece fare un
solo tempio et altare a lei consacrato, dove con solo incenso lunga-
mente vi fu sacrificato.
Cinara figliuolo di
Papho, che generò Mirra, et di Mirra Adone.
Cinara fu figlio di Papho, sì come dimostra Ovidio mentre dice:
Di costei nacque quel Cinara; il quale,
Se restato pur fosse senza prole,
Tra i felici potrebbe esser havuto.

Questi è differente da quel Cinara che si dice esser stato Re degli Assiri, et piangendo
le disgratie di figliuoli cangiato in sasso. Di questo Cinara Cipriano non havemo altro
che una sola sceleratezza. Percioché, sì come narra esso Ovidio, costui hebbe una figliuo-
la chiamata Mirra, la quale essendo bella et già buona da marito, oltre il dritto s'ina-
morò del padre, et per opra d'una sua balia (mentre la madre di lei celebrava i sacrifi-
ci di Cerere, ne' quali per spatio di nove giorni bisognava ch'ella s'astenesse dai congiun-
gimenti del marito) segretamente usò degli abbracciamenti del padre; là onde diven<u>ta
pregna partorì Adone.
Mirra, figliuola di
Cinara et madre d'Adone.
Mirra, sì come si vede di sopra, dice Ovidio essere stata figliuola
di Cinara et haver amato il padre con lascivo amore, onde per opra
d'una sua nutrice seco si congiunse. Nondimeno Fulgentio vuole ch'el-
la havesse a fare col padre poscia che lo hebbe inebriato. La quale per
lo scelerato congiugimento divenuta pregna, volendo Cinara conosce-
re con cui si fosse giacciuto, conobbe la figliuola; di che d'ira assalito
la volse amazzare. Alcuni dicono poi ch'ella se ne fuggì dai Sabei, fino dove fu persegui-
tata dal padre et da quello ferita; vogliono che per la ferita uscisse fuori il figliuolo. Non-
dimeno Ovidio dice che per compassione dei dei appresso i Sabei si converse in un arbore chia-
mato dal suo nome, et per l'ardore del Sole apertasi la corteccia mandò fuori un figliuolo,
il quale le Nimphe unsero coi licori materni. Penso che a questo figmento habbia dato ma-
teria il nome dell'arbore che appresso Sabei si chiama Mirra, la quale stilla certe gocciuo-
le che, toccate dai raggi del Sole, fanno una certa compositione da loro detta Adone, et lati-


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