BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Plautus, Titus Maccius - Curculio » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 40v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


contiene costei haver instituito l'arte meretricia et alle donne haver persuaso lo stupro,
et che col corpo palesemente richiedessero il congiungimento. Et dice ella haver ciò co-
mandato accioché sola tra l'altre donne non fosse tenuta impudica, et degli huomini in-
gorda. Là onde nacque, et lungo tempo si osservò, che i Phenici donavano a chi gli sver-
ginava le figliuole pria che le maritassero, come nel libro della Città d'Iddio mostra Ago-
stino et Giustino nell'Epitoma di Trogo Pompeo, dove scrive Didone nel lito di Cipro
haver rapito settanta donzelle ch'erano venute a ricercar le primitie della loro vergini-
tà. Fu adunque Adone Re di Cipro et marito di Venere, il quale anch'io penso o da ci-
gniale o da altra morte esserle stato tolto, percioché ad imitatione delle sue lagrime gli
antichi con commune pianto furono avezzi piangere la morte d'Adone. Onde Isaia nelle
sue Visioni gli riprende.
Pirode figliuolo
di Cilice.
Pirode come afferma Plinio fu figlio di Cilice; del quale benché
non si habbia altro, col testimonio dell'istesso Plinio nondimeno hab-
biamo lui essere stato il primo che dalla pietra cavasse il foco.
Phenice, quarto figli-
uolo d'Agenore, che generò Philisteno et Belo.
Vuole Lattantio che Phenice fu figliuolo d'Agenore. Et Eusebio nel
libro dei Tempi vuole che costui, regnando Danao in Grecia, insieme
col fratello Cadmo da Thebe d'Egitto essere venuto in Soria, et in
Tiro et Sidone haver signoreggiato. Il che può essere circa l'anno
del mondo millesettecento e quarantasei. Poscia, poco da poi dice che
l'anno primo del Re Linceo egli edificò Bithinia, la quale prima si
chiamava Meriandina. Il che fu circa gli anni del mondo MDCCLXXIX. Tuttavia
la venuta di costui in Soria non si conface con le cose dette di sopra, dove discorda di A-
genore da Theodontio et ancho da Ovidio; il quale pare che voglia Agenore et non
Phenice esservi venuto, conciosia che descrive Cadmo essere stato mandato a ricercar Eu-
ropa da Agenore et non da Phenice. Ma io lascierò l'affanno, a chi lo vuole, d'accordare
queste diversità, et seguirò quello che di Phenice trovo. Dimostra Eusebio costui essere
stato huomo di molto arteficio, perché fu il primo che diede alcune lettere overo caratte-
ri di lettere ai Phenici; indi per scriverle haver trovato il vermicello. Onde ancho quel
colore si dice Pheniceo, così chiamato (cred'io) dall'inventore, perché mutata poi la lette-
ra è detto puniceo, cioè morello.
Philistene figliuolo
di Phenice, che generò Siceo.


pagina successiva »
 
p. 40v