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Plato - Sophista » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 48r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


mano adunque Opi, Berecinthia, Rhea, Cibele, Anna, et magna Pale. Vogliono per ciò
che sia detta Opi (come dice Rabano) perché dia aiuto alle biade, et per l'opra sia fatta
migliore; Berecinthia (secondo Fulgentio) come signora dei monti, perché è madre dei
dei, conciosia che i monti s'intendeno per li dei, cioè per gli huomini inalzati; overo (sì
come piace ad altri, et a me ancho) da Erecinthio monte, overo castello di Phrigia, do-
ve con molta riverenza era adorata. Rhea, poi, percioché l'istesso tal vocabolo in gre-
co suona, che in latino fa Ope. Ma Cibele alcuni volsero quelle così essere detta da un
certo Cibalo, il quale vogliono che fosse il primo sacerdote ch'a lei amministrasse; altri
dal castello Cibalo, dove dicono i suoi sacrifici essere stati ritrovati. Nondimeno alcuni
affermano essere così detta da Cibel, che significa movimento di capo, il quale si faceva
frequentemente ne' suoi sacrifici. Alma poi da alendo, che significa nodrire, percioché con
suoi frutti nodrisce tutti. Pale, poi, così la dissero i pastori, et la chiamarono ancho dea
dei pascoli, perché dai pascoli agli armenti, et ai gregi.
La gran Theti, se-
conda figliuola del Cielo, et moglie dell'Oceano.
La gran Theti dice Paolo Crisippo volere che fosse figliuola di Cie-
lo et Vesta, et moglie dell'Oceano. Il che Lattantio afferma, et dice
che fu madre delle Nimphe. Ma Servio la chiama Dori, la qual cosa
penso ch'egli habbia cavato da Virgilio, mentre dice:
Così mentre trascorri il mar Sicano
L'amara Dori non conturbi l'onde.

In queste cose adunque non vi essendo niente d'historico, egli è da vedere il senso allego-
rico. Theti senza dubbio è un'acqua, la quale (dice Crisippo) per forza di fervor celeste
è tratta dalle viscere della Terra; et così dal cielo, non da huomo, et di Vesta, cioè dal-
la terra essere nata. Ma Dori s'interpreta per amarezza, la quale per lo calor del Sole
(come i Phisici vogliono) s'aggiunge all'acqua marina. Il che per esperienza chiara-
mente si vede; perché, secondo che dicono i nocchieri, l'acqua salata sta solamente mis-
chiata col mare di sopra via, di maniera che fra lo spatio di dieci piedi sotto l'acque il
mare si trova dolce. Ma veggiamo la cagione per la quale la fanno sposa dell'Oceano,
essendo ancho l'Oceano acqua, onde pare che marito et moglie sia una cosa istessa. Cre-
do io che quelli che hanno finto tal cosa habbiano voluto intender l'Oceano doversi piglia-
re per elemento semplice dell'acqua, il che è tenuto per l'agente, dove si ritrova attione d'
acqua; ma Theti essere l'acqua elementata, overo c'habbia mistura d'altri elementi, per
opra della cui mistura può concepire et nodrire. Ma descrivendosi i dei haver l'uno et
l'altro sesso, come si vede per li versi di Valerio Serrano, che così dice:
Onnipotente Giove Re dei regi,
Et inventore, et padre et madre insieme

Degli dei, et solo Iddio, e istesso Iddio
, etc.,

vogliono che mentre l'acqua opra alcuna cosa sia detta Oceano, et quando patisce, The-
ti. Seneca poi, dove scrive delle Questioni Naturali, pare che voglia altramente, perché dice


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