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Plato - Sophista » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. VIIIr

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Dimostra poi palesemente nel Philocolo ella essere stata figliuola del Re Roberto, ma na-
turale, dicendo: Ella è figliuola dell'altissimo Prencipe, sotto lo cui scettro questi paesi quieti
si reggono, e a noi tutti è donna.
Et più oltre segue: Un nominato Roberto nella real
dignità constituito, e avanti che alla reale eccellenza pervenisse, costui preso dal piace-
re d'una gentilissima giovane dimorante nelle reali case generò di lei una bellissima fi-
gliuola, et lei nomò del nome,
etc. Fu medesimamente amato da lei; et sì come si può
investigare et dall'opre sue comprendere, egli n'hebbe il disiato frutto d'Amore. Il che
si vede nell'Ameto, quando introduce Fiammetta così parlare: Essendo io (come v'ho
detto) del pronto giovane, et sua stata più anni, avenne che per caso opportuno gli con-
venne a Capoua per adietro, l'una delle tre migliora terre del mondo, andare; ond'io nel-
la mia camera le paurose notti traheva;
et quello che va dietro. Di che si vede chiara-
mente ch'egli seco hebbe a fare. Il medesimo ancho si comprende nella Fiammetta et nel
Filocolo, et in molti altri luoghi che lungo farà raccontare, dove palesemente quasi
di questo suo amore si gloria; di che per molto spatio di tempo dimorò a Napoli, et gran
parte in Sicilia, dove dalla Reina Giovanna era favorito. Chiamossi ancho per amore
di costei con finto nome Caleone, col quale diede il titolo al Decamerone cognominato
Prencipe Caleotto, formato da Calaon, voce greca che significa fatica; così ancho il Phi-
locolo
, che s'interpreta fatica d'Amore. Et ch'egli così si chiamasse per cagione di lei
il dimostra nel Philocolo, ove è scritto: Et percioché tante volte dal mio Caleone, da
cui sempre fui chiamata Fiammetta, avanti l'acceso amore verde fui conosciuta, di ve-
stirmi di verde poi sempre mi sono dilettata.
Così ancho in molti altri luoghi ne fa ri-
cordo, i quali come superflui lascio. Questa Maria non molto dopo la morte del Boccac-
cio nel mutamento dello Stato di Napoli dalla parte aversaria fu decapitata, benché al-
tri vogliano che per intendimento havuto contra il Re Roberto ciò le venisse. Ma
tornando al Boccaccio, amò egli medesimamente una giovane Fiorentina nomata Lu-
cia, la quale sempre con finto nome chiamò Lia. Così ancho sotto altri finti nomi nelle
opere sue si comprende ad altre donne haver altre fiate rivolto la fantasia. Nondimeno,
perché lieve è la loro memoria, et poco di chiaro se ne può cavare da' suoi scritti,
non ne diremo altro. Ma l'ultimo et il perfetto de' suoi amori fu di questa Maria,
in nome della quale compose Fiammetta; benché io non ardisca affermare che in tut-
to egli in quella volesse figurare l'amore suo et di lei, ma più tosto istimo che, toccan-
done solamente parte, l'animo suo fosse di solamente descrivere la potenza d'un fer-
vente amore in una giovane dal suo amante abandonata. Conciosia che nell'opra si ve-
de ch'ei finge la Fiammetta essersi accesa in un giovane che, a pena incominciava met-
tere la prima lanuggine di barba, et che haveva padre, per amore della vecchiaia del
quale l'inamorato fu sforzato partirsi di Napoli et andare in Thoscana; et nondi-
meno quando il Boccaccio andò a Napoli era huomo fatto, et non haveva padre. Co-
sì ancho in molte altre cose di maniera varia che sopra quella non si può far fonda-
mento nessuno, benché l'intendimento suo principale fosse di scrivere quell'opra con
studio tale che altri non potessero comprendere la verità di quell'amore, eccetto che


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