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Vergilius Maro, Publius - Aeneis » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 57r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


no tra marito et moglie, et ancho s'inanimiscono ad ogni sopportatione. Sono ancho
ivi le carezze, le quali hanno possa tirare a sé gli animi et legarli, acquetar l'ire, et ri-
tornar ancho l'amore che si sia partito; et tanto veramente sono grandi le sue forze, che
non solamente da quelle sono presi gl'ignoranti, ma etiandio (come dice l'istesso Homero) que-
ste spessissime fiate ai saggi hanno tolto l'intelletto. Vuole Lattantio questo legame, sì
come per inanzi habbiamo detto noi, non portarsi se non ad honeste nozze; et per ciò
ogn'altro congiungimento, conciosia che non vi viene portato il Ceston, chiamarsi ince-
sto. Che poi ella alloggiasse le Furie nella casa di Marte, et se le facesse amiche, istimo
per tal cagione ciò esser detto. Sono tra i segni celesti (come diceva l'honoratissimo An-
dalone) due che dagli astrologhi sono in loco d'habitatione a Marte attribuiti, cioè il
Montone et il Scorpione. In quale di queste due case Venere le menasse non sappiamo.
Ma s'ella le menò in quella del Montone, credo il principio di primavera essere desi-
gnata per lo Montone; percioché primavera incomincia alhora quando il Sole entra in
Ariete. Circa il qual tempo tutti gli animali vanno in amore, come dice Virgilio:
Entrano gli animali in furia, e in foco.
Né solamente gli animali brutti, ma ancho le donne, delle cui la complessione è per lo più
fredda et humida; (venuto il tempo di primavera) in ardore et libidine più fortemente
s'inchinano. Il qual movimento, se la vergogna non ci mettesse freno, si convertirebbe in
furia. Lascio stare i fervori dei giovani, i quali, se non s'acquetassero per l'auttorità del-
le leggi, o più tosto da quelle non fossero constretti, certamente incorrerebbeno in mor-
tali furie. In questo modo adunque le Furie vengono ad essere state guidate da Venere nel-
la casa di Marte, et a lei divennero famigliari; et ciò s'intende tanto quanto ella resta
sfrenata et senza moderatione. Se vogliamo poi ch'ella le menasse in casa di Scorpio-
ne, il quale è animale mortale et venenoso, et pieno di frode, intendo spesse volte le ama-
rezze degli amanti piene di pensieri essere congiunte con un poco di dolcezza, per le cui
amaritudini molte fiate gl'infelici tanto ardentemente sono travagliati che, come furiosi,
con laccio, con coltello o con veneno rivolgono le mani in sé stessi. Overo ch'eglino haven-
do ricevuto ingiurie, o essendosi cangiati gli amori, o per essere state le promesse false, o
per gl'inganni ritrovati, o per le bugie, sono constretti dalla disperatione tormentarsi, sì
come fuori di sé incorrere in homicidi et questioni. Et in tal modo da Venere nella casa
di Scorpione vengono ad essere state albergate le Furie. Che Venere ancho habbia in odio
la prole del Sole, credo ciò essere stato raccolto dalle cose che derivano dall'amore di-
shonesto. Percioché, sì come più di sotto si leggerà nel trattato del Sole figliuolo d'Hiperio-
ne, il Sole produce gli huomini et le donne bellissime, la cui beltà veramente guida le men-
ti dei riguardanti nel disio loro, onde quelli che sono stati allacciati molte volte con va-
rie arti guidano gli allaccianti; il che viene istimato opra di Venere. Questi veramento so-
no sottoposti ad infiniti pericoli, attento che, mentre giungono alla loro libidine, con pa-
ri voleri altri sono ammazzati, altri sono perseguitati con mortal odio, altri di ricchissi-
mi giungono in estrema miseria, et molte hanno macchiato il chiarissimo honore di pu-
dicitia con vergognosa et perpetua infamia; et per lasciar da parte molte altre co-


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