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Apollonius Rhodius - Argonautica » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 57v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


se, con vergogna et vituperio alla fine sono morti. Et così chiaramente si vede Venere con
antico odio persequitare la progenie del Sole, et con suoi dolci veneni opprimerla. Oltre
di ciò posero le colombe in sua guardia, il che si legge essere avenuto in tal modo. Stando
in alcuni prati in lascivie Venere et Cupido, amendue di loro entrarono in contrasto chi
più fiori potessere racorre; là onde pareva che Cupido per l'aiuto dell'ali ne cogliesse più.
Di che alzando gli occhi verso Venere, vide Peristera Nimpha che porgeva aiuto a lei; per
la qual causa sdegnato, subito la trasformò in colomba. Onde Venere veggendola cangiata
d'aspetto, incontanente la pigliò in guardia; et così da indi in qua è seguito che le colom-
be sono state consecrate a Venere. Ma a questa favola parmi che si debba dare tal senso.
Dice Theodontio Peristera appresso i Corinthi essere stata una donzella d'origine molto
chiara, et molto più essere divenuta famosissima meretrice. Et perciò Venere si può dire
essere stata agente, et Pristera patiente; là onde la impressione dell'agente nel patiente
è l'Amore, dai cui stimoli la donzella crucciata s'accostò a Venere, cioè al coito, il qua-
le è quasi l'ultima intentione dell'agente, se forse per ciò [il] lo stimoloso disio potesse esser
vinto. Ma nell'usarlo accendendosi più tosto che estinguendosi tale appetito, ella giunse a
tanto che non rimase contenta del solazzo d'un solo amante, ma a guisa di colomba, il
cui costume è di provar spessissime volte nuovi amori, venne in abbraciamenti di molti.
Per la qual cosa da esso Cupido, cioè dallo stimulo della lussuria, i Poeti vollero ch'ella fos-
se conversa in colomba. Onde Peristera in greco, latinamente suona colomba. Le quali co-
lombe sono date in custodia di Venere perché sono uccelli di gran coito, et quasi di conti-
nua gravidanza. Di che sotto ombra di queste vogliono che gli huomini che spesso usano
il coito s'intendano sottoposti a Venere, percioché questi tali vengono in governo d'alcu-
no, perché non hanno conosciuto le cose a loro necessarie; onde havuto un tutore, oprano se-
condo il voler di quello. Così i libidinosi sono posti sotto la guardia di Venere, attento che
sempre si tuffano nelle lascivie, essendo sottoposti a Venere. La carretta poi è consegnata
a Venere perché anch'ella, sì come fanno gli altri pianeti, con movimento continuo gira per
li suoi circoli. Che la carretta sia guidata dai cigni, vi ponno essere due ragioni. O che per
la bianchezza di quelli si voglia intendere la politezza donnesca, overo perché, cantando
loro dolcemente, et massimamente essendo vicini alla morte, si voglia mostrare gli animi
degli amanti essere constretti dal canto, et che gli amanti, per troppo disio sentendosi mo-
rire et venir meno, col canto spieghino le sue passioni. Il Mirto poi è consacrato a Vene-
re perché (come dice Rabano) ha havuto nome dal mare, percioché nasce nei lidi; et Vene-
re viene detta essere stata generata nel mare. Overo perché il Mirto è un arbore odorifero,
et Venere si diletta d'odori; overo perché da alcuni si giudica l'odore di quest'arbore ecci-
tar la lussuria. Overo, sì come vogliono Phisici, perché da quello nascono molti commo-
di delle donne; o perché delle loro bacche si fa una certa compositione per la quale si sve-
glia la libidine, et ancho si fortifica, il che dimostra affermare Futurio, Poeta comico,
mentre finge Digone meretrice dire:
A me porti del mirto; acciò ch'io possa
Con più vigor di Venere oprar l'armi.

La rosa ancho viene detta suo fiore, perché è di soave odore. Dei suoi nomi si ponno ancho


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