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Biblia, 2 Cor » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 58v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Aggiungimi a' tuoi dei, ch'anch'io nel mare
Ho alcun valor, se nondimeno in mezzo
Generata di quel fui bianca spiuma,
Et da lei presi il grato nome, e il tengo.

Et Virgilio dimostra che Nettuno a lei scriva, dicendo:
È giusto Citherea che ne' miei regni
Tu ti confidi, essendo in quelli nata.

Oltre di ciò dicono a costei le rose essere dedicate, et che nelle mani porti una conca ma-
rina. Così ancho vogliono che di lei et Mercurio nascesse l'Hermaphrodito, et da lei so-
la Cupido. Molte veramente sono le fittioni, ma di quelle si può cavare tal construtto; per-
cioché per questa Venere io intendo la vita lasciva, che in tutto tenda alla libidine et alla
lussuria, essere una cosa istessa con la detta di sopra. Et così ancho pare che Fulgentio
voglia. Che poi sia nata dal sangue dei testicoli tagliati da Saturno, penso ciò essere detto
perché (sì come si può comprender da Macrobio), essendovi il Chaos, non v'erano tempi,
perchioché il tempo è una certa prolungatione che si raccoglie dal girar del cielo; et co-
sì dal girar del cielo nacque il Tempo, et poi da esso tempo vennero i Caroni, che è an-
cho Cronos, da noi detto Saturno. Onde, dopo il cielo, da lui furono seminati tutti semi da
generare ch'uscirono dal cielo; et volsero che tutti gli elementi c'havessero ad empire il
mondo fossero fondati da quei semi. Di che il mondo con tutte le sue parti et membra fu
compiuto; ma essendovi il fine di certo tempo di gittare i semi dal cielo, pare che i mem-
bri genitali di quello gli fossero tagliati da Saturno et gittati in mare, accioché si dimo-
strasse la via di generare et produrre, la quale si deve pigliare per Venere cangiata in
humore per lo coito, col mezzo però del maschio et della femina, che s'intendeno per la
spiuma. Perché, sì come la spuma dal movimento dell'acqua si genera, così dal moversi le
membra humane viene lo sperma; et sì come quella liggiermente si disface, così la libidi-
ne con breve diletto si finisce. Overo, sì come piace a Fulgentio, essendo essa concitatio-
ne del seme spumosa, la chiamiamo però spuma marina, rispetto al sudor salso che viene
d'intorno il coito. Overo, ch'essa spuma sia salsa. Così da tale humidità essendo nata questa
Venere, et nodritta dalla spuma del mare, cioè accresciuta dalla salsedine dell'humidi-
tà, viene guidata fino al fine dell'opra incominciata. Ma egli è da vedere che humidità
sia questa, accioché più chiaramente si snodi questa origine di Venere. Vuole Fulgentio
adunque, là dove dagli altri si dice Saturno al Cielo, et Giove a Saturno haver tagliato
i genitali, l'openione sua esser tale. Dice egli che Saturno in Greco si chiama Cronos, il
che in latino significa tempo; al quale, essendo tolto le forze con la falce, cioè i frutti che
si gittano negli humori delle viscere, sì come nel mare, è di necessità che la libidine si gene-
ri. Et non è dubbio che da quella humidità procede Venere, la quale dalla crapula si cria,
attento che rare fiate entrano in libidine quelli che digiunano; et alhora massimamente si
crea quando il calore del mangiare et del bere suscita et move i naturali. Onde vera-
mente si dice nascere nel mare, cioe nel gorgo salso del sangue riscaldato, et si nodrisce
della spuma di quello, che bolle, cioè dallo sperma, percioché raffreddandosi quello, la li-
bidine cessa. Alcuni vogliono la falce essere stata gittata via appresso Trapani, affine che
si dimostri, sì come la falce s'adoprò d'intorno l'origine di Venere, così l'abondanza del-
le biade, delle quali poi si fanno i cibi, molto d'intorno ciò vagli; la cui abondanza vera-


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