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Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Iside, come dice Theodontio, fu figliuola di Prometheo, et pic-
ciolina dal padre fu lasciata ad Epimetheo suo zio; della cui l'istesso
Theodontio riferisce tal favola. Dice adunque che, essendo cresciuta
la donzella et divenuta bellissima, et da marito, piacque a Giove, il
quale tanto o con la potenza o con persuasioni s'adoprò che la con-
dusse ne' suoi abbracciamenti, onde dice che di Giove Isis partorì
Epapho. Finalmente, o che la giovane tanto si confidasse nell'innamorato, o che per natu-
ra ella fosse d'animo infiammato, le venne disio di regnare, et havuto aiuto da Giove,
et da altra parte fatta forte, mettendo in effetto con le forze il real animo mosse guer-
ra ad Argo Re d'Argivi, per anni attempato, ma per altro huomo molto aveduto. Contra
il quale venuta a giornata, avenne che, rotto l'essercito d'Isis, essa fu pigliata et
da Argo posta in prigione. Ma Stilbone, che poi fu nomato Mercurio, huomo
eloquentissimo et pieno d'ardire et d'industria, per comandamento di Giove
suo padre oprò tanto con suoi inganni che, amazzato il vecchio Argo, liberò
di prigionia Iside. Alla quale non succedendo prospere le cose nella patria, confidan-
dosi nella sua diligenza montò sopra una nave, la cui insegna era una vacca, et passò in
Egitto, et insieme con lei Stilbone cacciato di Grecia per lo commesso delitto. Et essendo
ivi Apis potentissimo, ella il tolse per marito; onde dati agli Egittii i caratteri delle let-
tere et mostratogli il coltivar della terra, venne in tanta riputatione appresso gli Egit-
tii che fu tenuta non femina mortale, ma più tosto dea, et vivendo ancho le furono fat-
ti honori et sacrifici divini. Ma Leontio diceva haver inteso da Barlaam questa Isis,
prima che passasse in Egitto, essersi maritata nel ditto Apis, et poi essersi congiunta con
Giove; onde essendosi di ciò accorto Apis, et sdegnato (lasciato il regno d'Argivi) se
n'andò in Egitto, et ella andandoli dietro essere poi stata raccolta di novo da lui. Nelle
quai cose sono tante diversità d'opre et di tempi dall'una parte et l'altra, che non so-
lo si leva la fede all'historia, ma né ancho nessuna assomiglianza di vero nelle cose vi si
può appropriare; et spetialmente aggiungendovisi l'ostacolo di Giove, del cui i convenevoli
tempi con Api togliono molta fede a questa historia. Nondimeno la cura si lascierà a-
gl'industriosi della verità.
Deucalione figliuolo
di Prometheo, che generò Ellano, Psita-
co, Dionigi et Phenetrate.
Per testimonio di tutti gli antichi Deucalione fu figliuolo di Pro-
metheo; il quale cresciuto in età, il Zio Epimetheo diede per sposa la
figliuola Pirra. Fu huomo di benigno ingegno, et Pirra donna piato-
sissima; de' quali dice Ovidio:
Di lui huomo miglior non fu alcun mai
Né più giusto; o di lei più santa Dea.

Al tempo di costui in Thessaglia fu un diluvio grande, del quale quasi tutti gli antichi
scrittori fanno ricordo, et fingono che, crescendo molto l'acque, solo Deucalione con la


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